Nel gennaio 2009 la Uil scuola firmava il contratto
del CCNL secondo biennio, che ha mortificato ed avvilito la professionalità di
molti docenti. Ricordo e rivendico, con orgoglio, che il sindacato che
rappresento, la Flc Cgil, non ha sottoscritto quel misero e indecoroso accordo,
che invece è stato frettolosamente firmato da Cisl e Uil. Si è trattato di un
accordo di circa 70 euro medie e lorde mensili. Quell’aumento di circa 50 euro
nette al mese, è stato ritenuto adeguato dai sindacati Cisl, Uil, Gilda, Sanls,
ed è stato ritenuto offensivo per la categoria dalla Flc Cgil.
Dopo la
firma di quel contratto, la Uil ha fatto la seguente dichiarazione : “Ora come Uil faremo in modo di accelerare
l’avvio del nuovo modello contrattuale triennale (2010-2012)”
- Evidentemente la Uil non ha il senso fisico del moto accelerato, infatti
oggi 4 marzo 2012, siamo ancora senza
contratto rinnovato e con il blocco degli scatti di anzianità. La dichiarazione Uil continua
dicendo: “E’ un contratto di passaggio
da un sistema ad un altro: abbiamo scelto di puntare su un sistema che dovrà
essere di valorizzazione professionale. Gli aumenti previsti dal contratto sono
purtroppo quelli derivanti dagli attuali vincoli di bilancio”. Oggi, come
tutti possono vedere, dalla home page del sito www.uilscuola.it
il sindacato guidato da Di Menna, ci ripensa e, a poche ore dalle elezioni RSU,
attacca il decreto Brunetta, che, per la Uil, da elemento cardine per puntare
su un sistema di valorizzazione professionale, diventa inconsistente e
addirittura negativo. Adesso la Uil
chiede l’eliminazione radicale del decreto Brunetta. Per onore della verità,
Cisl e Uil, quando hanno firmato il contratto collettivo nazionale secondo
biennio (gennaio 2009), conoscevano benissimo il contenuto della legge n.150
(Brunetta), e per loro stessa ammissione hanno chiuso in fretta l’accordo
economico del secondo biennio 2009, per appunto puntare sulla meritocrazia di
gelminiana o brunettiana memoria. Già prima dell’accordo economico del secondo
biennio del CCNL 2006/2009, a tutti sindacati era stata consegnata una bozza
del decreto Brunetta, diventato legge il 4 marzo del 2009. Ricordo che personalmente,
con i compagni e le compagne del mio sindacato , abbiamo già nel dicembre 2008,
fatto numerose assemblee sindacali, in cui informavamo e denunciavamo, sulla
base della bozza della legge Brunetta, l’aberrante legge punitiva 150. Per cui
quando la Uil puntava convintamente ad un contratto collettivo basato sulla
valorizzazione professionale, conosceva benissimo e sosteneva le ragioni
politiche del ministro Brunetta. D'altronde è lo stesso on. Brunetta , che ha dichiarato
esplicitamente: «La Cgil mi ha fatto quattro scioperi generali contro,
mentre Cisl e Uil appoggiano la mia riforma». Oggi che la storia sta dicendo che la CGIL e la FLC CGIL avevano ragione
a non appoggiare le leggi vergona del governo Berlusconi, oggi che Berlusconi
non è più Presidente del Consiglio, Gelmini e Brunetta non sono più ministri
della Repubblica, la Uil disconoscendo i buoni rapporti avuti con Brunetta,
forse per raccogliere consensi elettorali alle elezioni RSU, attacca la legge
brunetta e si pone nelle posizioni che
da sempre sono state della FLC CGIL. Invito i lavoratori tutti, in particolar
modo quelli della conoscenza, a votare coerentemente chi, con coerenza e senza
ipocrisia ha difeso sempre i “diritti” e i “doveri” contrattuali e riconosciuto sempre la valorizzazione
professionale, anche non accettando, con il rischio dell’isolamento sindacale,
l’elemosina dell’ultimo biennio economico, che mortifica e avvilisce quell’alta
funzione a cui è chiamato chi opera nel settore della conoscenza.
Lucio Ficara Flc
Cgil