La mercificazione del lavoro



La globalizzazione può essere identificata nell’angosciante dinamica della mercificazione. Questa dinamica implica che ogni cosa, materiale o astratta, possa venir trattata come una merce, che può essere  soggetta alle leggi del mercato, con prezzi stabiliti soltanto dalla domanda e dall’offerta. L’estensione di questa mercificazione a ogni aspetto dell’esistenza, tra cui la famiglia, il sistema educativo, l’impresa, le istituzioni del lavoro, la politica di protezione sociale, la disoccupazione e la disabilità, ha determinato condizioni al limite della sopportabilità sociale.







Le parti sociali da diversi lustri trattano in merito ad alcuni pacchetti di misure volte alla flessibilità, alla formazione professionale e alla modernizzazione della normativa vigente in materia di orario di lavoro ( vedi caso FIAT ). Anche nel nostro bel Paese, sono di casa iniziative sulla promozione di forme di ri-collocamento e ri-qualificazione del lavoratore caduto nelle infide trame della mobilità. Quindi sono chiare  le intenzioni e il grado di consapevolezza di tutti i contraenti, sindacati inclusi, che sembrano considerare il lavoro come un oggetto diverso e indipendente dalla persona e dal lavoratore.
Anche nella scuola, nel caso di una flessibilità esasperata, docenti e personale ATA a tempo indeterminato si potrebbero trovare sotto costante ricatto occupazionale, ridotti a cittadini senza ruolo e senza personalità, mentre contestualmente il precariato imperante non potrà offrire ai giovani insegnanti alcuna speranza di un futuro, più o meno roseo che sia.
Il nuovo corso della legislazione del lavoro, sotto l'impulso dell’ attuale politica, ha accolto tutte le istanze dell'economia e della finanza ( l’Europa vuole, il FMI vuole ), portando in sostanza al rischio di una deregulation del rapporto di lavoro  e ad un vero e proprio smantellamento della legislazione protettrice dell'occupazione, infatti, deregolare significa portare indietro l'orologio della storia del lavoro, esattamente ai tempi in cui esso veniva venduto dal lavoratore all'impresa, dal docente alla scuola ( vedi il “ Maestro di Vigevano “, film del 1963 diretto da Elio Petri, tratto dall'omonimo romanzo di Lucio Mastronardi ) come una qualsiasi merce.
Quando sembra prendere piede una politica debole con i forti e forte con i deboli, si dovrebbe sempre tener di conto  che  l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro ( art 1 della nostra Costituzione )  , e del fatto che  il medesimo articolo, con cognizione di causa, non dica nulla sulla potenziale mercificazione della stessa azione lavorativa.

Aldo Domenico Ficara