PRECARI A SCUOLA E NELLA VITA, L’ESPERIENZA CHE HA PORTATO ALLA NASCITA DELLE SESSIONI RISERVATE E DELLA GAE DELLA LEGGE 124/1999 RACCONTANTA DI CHI VI PRESE PARTE.

PARTE SECONDA
Ora sul tavolo ci sono troppi assi, qualcuno sta barando, l’equità soffre, la ragione langue.
I consiglieri del Ministro, che non conoscono Mundell, non possono conoscere la regola aurea che l’economista aveva fissato: per un obiettivo almeno uno strumento. Ora se l’obiettivo è reclutare il personale docente lo strumento deve essere uno soltanto: quello del concorso. Se invece lo strumento permette di raggiungere svariati obiettivi, le convinzioni aprioristiche cominciano a vacillare seriamente. Ci si vuole far credere che lo stesso strumento, alternativamente il DdL 4754 ovvero il concorso ordinario, permetterebbe di stabilire chi sono i docenti, quali sono i posti da ricoprire, come risarcire i precari della scuola statale che avevano dei diritti, come soddisfare le aspettative dei docenti della scuola privata che vogliono entrare nella scuola pubblica, come creare una procedura statale efficiente che garantisca i diritti dell’utenza e gli obiettivi essenziali dell’Istituzione, infine, ultima non per ordine di importanza, una procedura che contribuisca a risolvere il problema delle aspettative occupazionali dei giovani compresi quelli del Sud. Al confronto il famoso aforisma Einaudiano sembra una cosa seria.

Veramente troppo. Mundell non è d’accordo e noi con Lui.
Può un’ultima prova concorsuale, quindi per definizione, ultimativa e liquidatoria, risarcire le legittime aspettative dei precari? Può un’unica prova disciplinare assegnare la patente a vita di docente ? Per quanto strano sia il nostro Paese, abbiamo trovato stabilito da qualcuno che la Laurea, requisito necessario all’accesso dei candidati docenti, esprime legalmente il titolo di Dottore in una materia o comunque in un gruppo di discipline, il che dovrebbe voler dire che, se per caso le Università funzionano, cioè non si svolgono  esami di gruppo, non si distribuiscono 18 politici e altro, il Tizio che ha quel titolo legale ha dato certi esami e ha fatto un certo percorso che gli permette di conoscere  la disciplina in un certo modo. Quanto la sa? C’è un voto di Laurea, non occasionale, che dovrebbe rispondere a questa domanda. Diversamente si deve sostenere che la Laurea non serve ad accertare alcuna o poche competenze disciplinari, quindi per assurdo un 110 e lode e alcuni 30 e lode in Letteratura e Grammatica Latina, possono essere rovesciati dal giudizio disciplinare della commissione giudicatrice che potrà paradossalmente affermare, senza appello, che un insegnante precario di questo tipo, anche se da anni svolge legalmente la sua professione, deve essere allontanato dalla scuola perché non ha superato l’unica e l’ultima prova, il che ha il sapore di provvedimenti vagamente Bulgari o antidemocratici e se preferite da democrazia essenziale, come affermava qualche Venerabile. Paradossalmente ad una prova di questo tipo si potrebbe presentare anche un auto didatta senza alcun titolo oppure Gastone di Disney che con la sua fortuna potrebbe tranquillamente vincere il posto o l’abilitazione.
Questo tipo di concorso ricorda molto i bandi pubblici per le gare di appalto, per intenderci quelle di Tangentopoli. Ci chiediamo in modo puntuale e risalente, può lo Stato organizzare una procedura concorrenziale che selezioni i migliori ? Lo Stato ci provò con il Gosplan e la Pianificazione e le cose non funzionarono, ci riprovò recentemente con gli appalti pubblici. Pare che spesso a queste gare si presentavano gruppi di mafiosi raccomandati e sembrerebbe inoltre che tali procedure furono fonte di approvvigionamento illegale per i Partiti Politici. Qualcuno, meglio informato, individuò ciò come una grave forma di distorsione del mercato e come una sorta di prelievo surrettizio di ricchezza nei confronti dei cittadini . E’ certo invece che per entrambi i tentativi dello Stato, qualcuno morì lasciando orfani e vedove, altri scapparono.
Da qui, in primis lo Stato italiano, sembra avvezzo a concetti quali la trasparenza e la legalità nelle procedure concorsuali nazionali o europee, compreso quelle più banali come quelle a premio del tipo gratta e vinci. Ci si vuole fare credere quindi che una macchina che forse non può funzionare per grave vizio logico, ma che sicuramente non ha mai funzionato in tutti casi in cui ha innescato procedure selettive per l’individuazione di vincitori, improvvisamente diventerebbe il massimo dell’efficienza per 1.000.000 di candidati. Per quanto ci sforziamo con la fantasia, noi sani di mente non lo possiamo credere….(PROSEGUE)

di Giancarlo Memmo