Reggio Calabria 15/06/2012 (di Lucio Ficara) Con l’art. 1 comma 1 del D.M. 53 del 14 giugno 2012, ritorna a far capolino una vecchia conoscenza: la quarta fascia. Non si parla esplicitamente di quarta fascia, ma di fascia aggiuntiva alla III fascia delle graduatorie ad esaurimento costituite con D.M. 44 del 12 maggio 2011.
L’istituzione di questa fascia
aggiuntiva non risulta essere una novità, in quanto quando vigevano le
graduatorie permanenti , si tentò di formare anche una quarta fascia, che venne
ritenuta illegittima. Infatti il Dl 255/2001, convertito nella legge 333/01,
abolì la quarta fascia delle graduatorie permanenti, unificandola alla terza.
In pratica le prime due fasce restarono a esaurimento (la prima, per coloro che
erano già inseriti nel concorso per soli titoli alla data di entrata in vigore
della legge 124/99; la seconda per chi aveva i requisiti per l'inserimento,
alla stessa data), mentre nella terza si inseriscono gli abilitati con gli
esami riservati delle sessioni del 1999, 2000 e 2001, gli idonei del concorso
ordinario e, a pettine, gli abilitati che superano ogni anno, a partire dal
2001, l'esame finale delle Ssis, Scuole di specializzazione all'insegnamento.
La legittimità dell'abolizione della quarta fascia è stata confermata anche dalla
Corte Costituzionale nel 2004. Oggi rientra dalla finestra quello che
legittimamente era uscito dalla porta , infatti la creazione di questa nuova
fascia aggiuntiva, da una parte garantisce la posizione di graduatoria di
coloro che legittimamente sono già inseriti, ma dall’altra viola il principio
della nascita delle graduatorie ad esaurimento, che per loro stessa istituzione
non rappresentano un serbatoio da essere sempre rimboccato, ma appunto da
esaurire anno dopo anno. Inoltre il D.M. 53 presenta un’altra grave
ingiustizia, quella di non fare rientrare in questa fascia aggiuntiva , tutti
quei docenti che in passato erano inseriti in GAE e che per dimenticanza non
avevano aggiornato la loro posizione rimanendo esclusi. Non si poteva pensare
di inserirli in questo decreto? Sicuramente la questione si trascinerà
nuovamente nelle aule di tribunale, allungando l’annoso problema delle sentenze
che hanno fatto la storia di queste graduatorie fin dall’inizio di questo nuovo
millennio.