Fenomenologia di estremismo

Che significa estremista e estremismo? E soprattutto quando è usato da estremisti dell’ingiuria e della diffamazione? Totò, detto “U curtu”, qualificò “comunisti”, e quindi estremisti, coloro che lo accusavano di mafia e fece anche capire che i giudici si fidavano più degli estremisti comunisti che di lui che ere stato sempre, politicamente, “moderato”,  parteggiando per i partiti cosiddetti moderati e in ogni caso anticomunisti.

 

Cos’è dunque estremista? La parola deriva, sulla base del dizionario etimologico, da “estremo” che è superlativo di exter ed exterus con radice che prende le mosse da “Ex” che significa appunto fuori e quindi che è il più fuori di tutti e dunque estremità. E  come tutte le parole che hanno come prefisso “ex” indicano azioni e nomi fuori dall’ordinario, simile a extracomunitario (fuori dalla comunità europea) oppure: ex dirigente, ex galantuomo, ex onesto. Che sono tutti termini questi ultimi utili per indicare estremisti, cioè dirigenti, galantuomini, onesti che diventano ex, fuori, o che lo sono sempre stati, pur facendo il possibile per negare quella “ex” che invece li qualifica.
E l’estremista non ha argomenti equilibrati, corretti ma si esprime per slogan perché diffida delle domande e delle argomentazioni.
Tuttavia a seconda della personalità dell’estremista stesso, che magari vuole passare per moderato, è in grado di affrontare risse verbali, asserendo che si sta solo difendendo, ma in verità sfoga i suoi istinti primitivi urlando, insultando e accusando gli interlocutori di essere intolleranti, estremisti appunto.
Ma l’estremista più subdolo è quello che pur essendo estremista, e quindi ex anche dal dato reale che gli sta di fronte, accusa gli altri di estremismo perché non vuole essere contraddetto, come Totò U Curtu che si meravigliava delle accuse dei magistrati che erano molto simili a quelli che i comunisti gli addossavano.
E l’estremista più incarognito, e che magari si veste di moderato, è quello che usa diffamare di estremismo senza qualificarsi, senza firmarsi, senza dire chi sia e da dove nasce nei confronti degli altri l’accusa di estremismo: un diffamatore occulto insomma.
L’attacco dell’estremista subdolo è anche quello portato avanti in modo da pararsi dalle accuse di “ex” persona perbene, e non in quanto lo è stato prima e ora non più, ma in quanto fuori, extra, dalla categoria dei coretti e dei leali.
L’estremista che viene trovato con le mani nella refurtiva, siccome è un “extra”, ma in quanto “fuori” dal consesso civile, accusa tutto il mondo di essere ladro come lui in quanto gli è difficile riconoscere, essendo un “ex”, che lui solo sia già “ex” nel senso di estremo e al di fuori e all’estremità ultima del consesso civile.

Totò Acquattati