Sono
affermazioni forti ed audaci, quelle espresse dal ex ministro dell’istruzione
Gelmini, riguardo la delicatissima questione dei docenti inidonei
all’insegnamento. É utile ricordare, a tal proposito, che, il nocciolo di questa
delicatissima problematica, si concentra nel transito forzoso
dei docenti inidonei e degli insegnanti tecnico pratici
titolari nelle classi di concorso C999 e C555 nei ruoli amministrativi, secondo quanto previsto
dall’art. 14 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95.
Una norma legislativa odiosa perché fatta sulla pelle di personale
inidoneo all’insegnamento per gravi patologie e che svolge quotidianamente
delle mansioni che hanno a che fare sempre con un profilo professionale
didattico, come è giusto che sia. Ma quali sono le affermazioni fatte dall’on.
Gelmini e strettamente legate al recentissimo decreto legge sulla scuola? “Decreto
scuola: docenti inidonei nuove tasse per finanziare la spesa
improduttiva, francamente insostenibile!”. Sembrano le parole di chi si trova
già all’opposizione del governo. Forse sono dichiarazioni premonitrici di
quello che a breve potrebbe accadere? Tralasciando l’aspetto strettamente
politico di tali dichiarazioni, la delusione forte è sul piano umano. Come è
possibile parlare di spesa improduttiva
difronte alla pietà umana di chi soffre e non è in grado, fisicamente e
mentalmente, di gestire classi straboccanti, ben oltre i limiti delle norme
sulla sicurezza, di alunni vivaci e
movimentati? E poi non è forse produttivo il lavoro svolto, con pazienza
certosina, nelle biblioteche scolastiche e negli uffici amministrativi dei vari
ambiti territoriali? Forse l’on. Gelmini non sa che i docenti inidonei
all’insegnamento osservano un orario
di servizio di 36 ore settimanali e usufruiscono di 36 giorni di ferie come
ogni impiegato; questo significa che, nonostante la loro precarietà di salute,
accettano un orario di lavoro maggiorato rispetto a quello che svolgevano in
qualità di docenti. Esternazioni preoccupanti quelle che provengono
dall’ispiratrice del famoso tunnel dei neutrini, capace di collegare
comodamente il Gran Sasso con Ginevra, in quanto antepongono gli interessi di
produttività e di spesa al diritto fondamentale della salute dei lavoratori.
Comunque da quanto troviamo scritto nel sito istituzionale del governo , siamo
rassicurati dal fatto che, con il decreto scuola varato ieri, viene abrogata la norma che prevedeva il
transito automatico dei docenti cosiddetti “inidonei” (per motivi di salute)
nei ruoli amministrativi. Tutto questo con buona pace di chi come la Gelmini
sopravanza interessi di spesa e produttività, rispetto al diritto di chi
nonostante la malattia, vuole e deve ancora lavorare.