Il termine matofobia, coniato negli Stati
Uniti, deriva dalla fusione delle parole “matematica” e “fobia”, pertanto il suo significato è
definibile come la paura della matematica. Le cause della matofobia
possono essere sintetizzate in 2 tipi: il primo fonda le sue basi sul fatto che, a differenza della maggior parte
delle materie umanistiche, in matematica o si capisce un concetto o non lo si
capisce. Ma se non lo si capisce non si
può procedere nello studio. In altre parole la matematica non può essere interpretata con
le astuzie della dialettica. La seconda
ragione è come, troppo spesso, viene ancora insegnata, infatti, nella maggior parte dei casi la matofobia nasce nelle
aule scolastiche, soprattutto a livello di istruzione primaria. In tale
contesto operano, spesso, degli educatori che possono essere essi stessi
affetti da matofobia e che, trovandosi costretti a insegnare qualcosa che non
amano, trasmettono al discente l'avversione per la disciplina.
A tal proposito
in Wikipedia sono riportate alcune cause
della matofobia, e alcuni semplici
consigli da dare agli studenti per affrontare nel modo migliore il loro blocco
psicologico nei confronti della matematica.
Le cause
della matofobia sono:
- Reiterata impotenza nella
risoluzione di un problema.
- Ansia associata all'eventuale
insuccesso.
- Eccessivo uso del formalismo.
- Convinzione dell'attitudine
congenita per la matematica.
- Assenza di situazioni di classe
che stimolino la motivazione dei discenti.
-
Scarsa preparazione degli
insegnanti, soprattutto nella scuola primaria.
- Odio per la matematica da parte
dei docenti che si trovino ad insegnarla pur non essendo specialisti in
materia.
- Convinzioni sociali circa
l'inutilità della matematica.
- Netta divisione tra
"sapere scientifico" e "sapere umanistico".
- Contratto didattico.
- Cattive prassi dei genitori che
odiano la disciplina.
I consigli
da dare agli studenti sono:
1. La matematica non è una disciplina
arida, né sono necessarie delle particolari attitudini congenite.
Le abilità
matematiche possono essere acquisite.
2. Effettuare i calcoli di base senza
l’uso del calcolatore.
3. Provare a risolvere problemi
giornalmente, curandosi di scartare i problemi più difficili o di spezzarli in
sotto-problemi più semplici.
4. Non bisogna disperarsi quando non si
riesce a risolvere un problema, ma è più utile chiedere aiuto.
5.
Trovare le giuste persone con le
quali studiare.
6. Uso consapevole di Internet
Aldo
Domenico Ficara