In questi giorni la Lipscuola è
dovuta intervenire per fare rettificare al sito web Blastingnews, che si occupa
anche di scuola, un suo articolo che riportava notizie prive di fondamento riguardanti le firme sui 4 quesiti referendari relativi al mondo scolastico (http://aldodomenicoficara.blogspot.it/2016/08/la-notizia-di-blastingnews-sulla.html ).
La dovuta rettifica richiesta è stata pubblicata (http://it.blastingnews.com/opinioni/2016/08/rettifica-validita-firme-per-i-4-referendum-della-107-e-attesa-per-ottobre-001055881.html
), ma la disinformazione sull’argomento continua. Infatti, non si può scrivere: “
Indubbiamente, l'esito della raccolta per la quale si sono
mobilitati insegnanti e semplici cittadini è stato molto brillante. Il numero minimo per ottenere il
via libera è stato superato di ben 4 volte, circostanza questa che induce
all'ottimismo. Basta infatti che la Corte decreti la validità del 25% della
raccolta per affrontare il passaggio successivo alla Consulta
sull'ammissibilità ”. Perché diciamo si fa disinformazione ? Il perché lo lasciamo alle stesse parole di un
comunicato del Comitato Referendario Scuola Pubblica dal titolo eloquente “Referendum scuola, depositate in Cassazione
oltre 2 milioni di firme: 515mila a quesito “ (http://www.referendumscuola.org/index.php/news/120-referendum-scuola-depositate-in-cassazione-oltre-2-milioni-di-firme-515mila-a-quesito
) . Quindi le firme complessive raccolte sono oltre 2 milioni, ma divise per il numero
dei quesiti che sono 4, determina un numero di firme a quesito pari a poco più di
500mila ( precisamente 515mila firme ). Scrivere “ Basta infatti che la Corte decreti la validità del 25% della raccolta
per affrontare il passaggio successivo alla Consulta sull'ammissibilità “
vuol dire dividere per 4 il numero delle firme a quesito, con la conseguente
bocciatura dei quesiti referendari. La domanda è una sola: perché fare
disinformazione su un argomento così delicato ?
Aldo Domenico Ficara