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Caso “ lancio del cestino a Mirandola “: le dichiarazioni della ministra Fedeli
“Il caso avvenuto in una scuola di
Mirandola dove una docente è stata colpita con un cestino lanciato durante una
lezione, con tanto di ripresa video da parte di uno studente, è un episodio
grave di una situazione nota alla scuola e ai servizi sociali e già
all’attenzione del nostro Ufficio Scolastico Regionale, per la quale sono stati
da tempo attivati interventi diversificati”. Lo dichiara la Ministra
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli. “Il video circolato in Rete - prosegue Fedeli
- colpisce e suscita naturalmente indignazione: episodi simili non sono
tollerabili, a maggior ragione all’interno di un’aula scolastica, dove la
violenza deve essere sempre bandita. Ma leggere sulla stampa che quelle
immagini e la mancanza apparente di reazione da parte dell’insegnante sarebbero
il simbolo dello sfascio della scuola fa forse più male.
E non rende giustizia
allo sforzo che le nostre scuole, le nostre e i nostri docenti fanno ogni
giorno per dare alle ragazze e ai ragazzi tutti gli strumenti di cui hanno
bisogno per muoversi con autonomia e competenza nel loro presente e nel loro
futuro. Il quotidiano (pre)giudizio negativo su quanto accade a scuola è un
errore. Bisognerebbe conoscere gli eventi per scoprire che a Mirandola
l’istituzione scolastica non è rimasta inerte, ma ha fatto e sta facendo la
propria parte.
Ha agito da tempo sul piano disciplinare e organizzativo,
coinvolgendo per questo e altri casi le diverse autorità competenti. Senza
venire meno al proprio ruolo educativo e tenendo conto della minore età dei
soggetti coinvolti”. “Come Ministero -
continua Fedeli - siamo al fianco della dirigente scolastica, delle e dei
docenti, delle famiglie e dell’Ufficio Scolastico Regionale che stava seguendo
il caso e che sta valutando ulteriori azioni di supporto. Il 27 ottobre abbiamo
lanciato un Piano nazionale per l’educazione al rispetto, che mette a
disposizione delle istituzioni scolastiche ulteriori strumenti operativi e
risorse per contrastare ogni forma di violenza, discriminazione, bullismo. Abbiamo
approvato e diffuso anche le Linee guida proprio per il contrasto del bullismo
e del cyberbullismo.
La scuola e il Ministero - chiude Fedeli - stanno facendo
una battaglia importante su questo fronte e vanno sostenuti. Da parte di tutti
gli attori sociali coinvolti, ciascuno per la propria parte. Parlare sempre e
solo di una scuola allo sfascio o allo sbando non corrisponde al vero e non
rende merito alla sua quotidiana azione per sostenere la crescita delle nostre
ragazze e dei nostri ragazzi”.
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