Il “potere assoluto” del docente è scomparso. Negli anni Settanta la parola del docente era sacra e indiscutibile


Negli anni Settanta la parola del docente era sacra e indiscutibile. Il voto e le bocciature venivano accettate senza discussioni, i colloqui erano solo brevi messaggi che i docenti riferivano alle famiglie le quali li accettavano in silenzio e devozione. Ora è tutto cambiato. L’insegnante deve giustificare e spiegare qualsiasi cosa, soprattutto ai colloqui. La sua parola ora è al centro di un continuo dibattito, quasi non fosse più in grado di prendere una decisione o di svolgere in autonomia il proprio lavoro. Il “potere assoluto” del docente è ormai scomparso.