Sono sempre più numerose le discussioni centrate nella difesa della scuola “reale”
dalle improprie volontà riformatrici della politica. Spesso quando si parla di un modello di “buona scuola” fondata su una
didattica innovativa, ci si accontenta di mostrare una classe senza banchi ( o
peggio banchi con le rotelle ), con gli studenti divisi in gruppi e in mano un
tablet. Non una parola su che cosa gli studenti facciano con quello strumento e
in quali attività se ne concretizzasse l'apprendimento. I contenuti diventano problemi superflui,
perché basta alludere al fatto che siano eliminati i tratti manifesti della
lezione frontale. Si critica la lezione
frontale dove l’attenzione del docente è rivolta sia allo svolgimento del
programma che alla promozione dei processi di apprendimento degli alunni. Si critica la lezione frontale dove il docente, formato secondo una tradizione ultra
decennale, è impegnato sia nell’attuazione fedele delle disposizioni impartite
dall’alto, circolari o programmi didattici, sia nell’esposizione di tutte le
innovazioni tecnologiche applicate ai contenuti. Si critica la lezione frontale
che concentra il suo impegno soprattutto nella presentazione, spiegazione,
illustrazione dei contenuti programmatici, costituiti soprattutto da
conoscenze. Si critica la lezione frontale per elidere un’ occasione per l’insegnante preparato di esporre idee, di
spiegare concetti, di offrire dimostrazioni dei teoremi.
In altre parole a qualcuno non piace che il
docente attraverso la lezione frontale venga messo nelle condizioni di
evidenziare la sua competenza didattica,
intesa come capacità di esporre, di dimostrare, di esplicare, di illustrare le
idee. Oggi sono portate avanti mode
metodologiche contrarie alla lezione frontale, dove prevalgono le logiche della
centralità del discente contro centralità della disciplina e del docente,
banchi in cerchio o a isola contro banchi di fronte alla cattedra,
orizzontalità dell'apprendimento contro verticalità, laboratorio contro lezione
ex cathedra. Quando la lezione frontale sarà definitivamente demolita,
assisteremo all’ennesima regressione culturale, a tutto vantaggio di chi vuole
governare facile senza resistenze ideologiche e di critica autonoma. Si
potrebbe dire: attaccare la lezione frontale vuol dire attaccare la trasmissione
del sapere.
Aldo Domenico Ficara