Bianca Laura Granato: riflessioni sui test Invalsi


Riportiamo un post della Senatrice Bianca Laura Granato riguardante i test  Invalsi. Il post recita così: "Quando pesti i piedi ad un sistema che comporta un esborso di oltre 5 MLN di euro all’anno e alleggerisce anche le tasche delle famiglie che devono acquistare manuali per il superamento delle prove invalsi, il sistema si difende con le sue pretestuose argomentazioni cercando disperatamente di far leva sulla Lega perché ci sia una retromarcia, sapendo che con il Movimento 5 Stelle ha ben poco da sperare.
Chi lavora nella scuola sa che non sarà certo il test INVALSI a rivelarci lo stato di salute delle scuole italiane. Grazie a questi due emendamenti passati nel Milleproroghe, abbiamo impedito che due pratiche fortemente penalizzanti per gli studenti fossero prescrittive per il superamento dell’esame di Stato: l’Alternanza Scuola-Lavoro e i test Invalsi. Perché sono penalizzanti? Perché la prima ruba ore di studio e di didattica in cambio di un percorso di cui lo stato non è in grado di garantire qualità e rispetto delle pari opportunitá; la metodologia sottesa ai test invalsi, poi, non è di per sè conforme alle competenze che si maturano via via, ma necessita di apposita preparazione, che sottrae ancora agli studenti ulteriore tempo ed occasioni formative di diverso spessore e incisività. Teach to the test? Cui prodest? Non è certo quello dell’Invalsi l’unico metodo che ci potrà consentire di valutare lo stato di salute delle nostre scuole: si potrà valutare lo stesso senza dispendio di tempo e di energie nonché di risorse economiche. Basta semplicemente utilizzare per più prove programmate curricolari all’anno una piattaforma ministeriale operando da un laboratorio informatico, perché a livello centrale risultino continuamente monitorati gli apprendimenti, l’importante è che sia il docente a stabilire cosa somministrare e quando (chiamasi libertà d’insegnamento, art. 33 della Costituzione).
Piuttosto, quando si pensa di valutare il nostro sistema scolastico per onestà intellettuale bisognerebbe anche pensare a valutare la qualità della legislazione scolastica in base a quella del servizio erogato dalle scuole pubbliche a seconda di quanto esse assolvano o meno alla loro fondamentale funzione di promozione della mobilità sociale. Andremmo incontro a diverse sorprese..."