I Ds si sentono come dei generali, ma non c’è alcun esercito che li segua


Riportiamo uno stralcio di un articolo pubblicato sulla rivista Vita Scolastica:
“In questi ultimi tre anni – complice anche una lettura “muscolare” della legge 107/2015 – abbiamo assistito ad un aumento costante del livello di conflittualità tra docenti e dirigenti scolastici. In verità va osservato che questo fenomeno non riguarda solo queste due componenti del mondo scolastico; infatti anche i rapporti tra scuole e famiglie si connotano sempre più secondo la cifra della contrapposizione, della litigiosità o dell’incomprensione reciproca. Va detto che un certo livello di conflittualità è fisiologico, ed anzi auspicabile, in quanto permette di mettere a confronto idee, opinioni e punti di vista diversi e quindi contribuisce ad arricchire la dialettica interna di una scuola, come di qualsiasi altra organizzazione. Il problema sorge quando il conflitto raggiunge livelli non più governabili, portando alla sclerotizzazione delle posizioni e alla paralisi dell’istituzione. Troppo spesso docenti e dirigente scolastico dimenticano che partecipano – sebbene con ruoli e funzioni diversi – alla medesima impresa, peraltro un’impresa molto particolare in quanto per essere gestita richiede l’apporto di tutti coloro che vi sono coinvolti. Spesso si incontrano dirigenti scolastici che, sopraffatti dalle lusinghe del potere, si sentono come dei generali, mai guai se si voltano indietro: non c’è alcun esercito che li segua “.