ANCoDiS: quali sfide per un moderno sistema educativo?

Giovedi 28/11/2019 si è svolto a Roma un incontro promosso dall’ANQUAP sul tema “La
scuola per le generazioni future: la sfida per l’educazione e la crescita
” che ha preso
spunto dall’ultimo libro di Susanna Tamaro “
Alzare lo sguardo. Il diritto di crescere, il
dovere di educare
”.
Al tavolo del confronto – che si è aperto con una intervista alla scrittrice da parte di
Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della Sera, - sono stati invitati rappresentanti
delle Istituzioni, delle Associazioni dei genitori e delle Associazioni di categoria tra le quali
ANCODIS.
Prendendo spunto dalle “provocazioni” del libro e sollecitati dalle domande incalzanti del
Direttore Polito, si è aperto un confronto su un tema che ha voluto volgere lo sguardo al
futuro della scuola italiana a partire dai ben noti problemi (crisi educativa, perdita di
autorevolezza degli insegnanti, risultati conseguiti e misurati da organizzazioni
internazionali indipendenti non soddisfacenti su tutto il territorio nazionale, autonomia
scolastica inattuata e governo delle scuole, oneri burocratici sempre più rilevanti,
investimenti in istruzione).
Il Presidente Ancodis di Palermo Rosolino Cicero ha ritenuto di fare delle considerazioni
su quale SISTEMA EDUCATIVO immaginare nei prossimi decenni.
Preso atto delle criticità che oggi si manifestano in modo dirompente nella “
SFIDA per
l’educazione e per la crescita
” ed aggiungendo anche la “SFIDA CULTURALE” ha
invitato a riflettere su quale nuovo paradigma coniugare il “
dovere di educare per gli
insegnanti
” ed il “diritto di crescere degli alunni” ponendo tre domande:
in quali moderne forme
“edùcere”? con quali protagonisti?
ed, infine, il sistema scolastico è
ontologicamente” pronto a sostenere questa sfida?
E’ arrivato il tempo per una “rivoluzione culturale” a tutti i livelli, per innestare in tutte le
componenti la consapevolezza di una visione che guarda all’Europa poiché spesso in
questi anni i confini nazionali hanno avuto i caratteri a dir poco
conservativi se non
addirittura
regressivi.
“Ritengo di poter affermare – spiega Cicero - che i Collaboratori dei DS hanno una
visione
privilegiata
. Conosciamo la scuola da almeno due prospettive: interna poichè siamo
insegnanti impegnati in attività di docenza ed
esterna in quanto docenti che si adoperano
al suo funzionamento e si impegnano nel governo in stretta collaborazione ai DS ed al
fianco dei DSGA”.
I Collaboratori di ANCODIS ritengono – in questa sfida - di essere a pieno titolo operatori
quotidianamente impegnati nella “costruzione del campo (
vision)” e “protagonisti sul
campo (
mission)” oltre che essere testimoni di un ventennio nel quale l’Istituzione
scolastica sembra soccombere aggredita e stressata da 20 anni di “
fuoco” amico (a
ciascuno l’onore del suo piccolo o grande fiammifero
!).
ANCODIS, in particolare, sostiene la necessità di una
SFIDA culturale che DEVE mettere
al centro la
revisione di cinque modelli:
1)
Modello educativo e formativo: il docente – dalla scuola dell’infanzia a quella
della Scuola Secondaria di secondo grado – nell’istruire deve farsi “
attraente
mediatore culturale
” delle tante informazioni che inondano i nostri
bambini/ragazzi/adolescenti, deve aiutare a mettere ordine nel cassetto delle
conoscenze, deve favorire la sintonia delle tante sollecitazioni cui sono sottoposti,
deve lavorare alla costruzione di un cittadino capace di fare scelte libere,
consapevoli e con forti motivazioni culturali.
2)
Modello di accesso al ruolo di docente e di DS: occorre riflettere su un nuovo
modello di reclutamento dei docenti che tenga conto pienamente delle
specificità e
dei
bisogni delle autonome Istituzioni scolastiche mentre per i DS si deve rendere
prodromica l’esperienza almeno triennale nella governance di una scuola
autonoma.
3)
Modello di progressione di carriera: superare il sistema della carriera lentissima
ancorata esclusivamente all’anzianità (arcaica visione di egualitarismo
professionale!) senza nessuna valorizzazione dei carichi di lavoro aggiuntivi e dei
percorsi formativi, lontana dal merito e priva di elementi caratterizzati da un alto
valore motivazionale.

4) Modello della governance (oggi ferma al 2000!): la previsione di figure intermedie
riconosciute contrattualmente in una terza area autonoma (oggi solo docenti ed
ATA), responsabilizzate nelle e per le diverse funzioni, inclusiva ed aperta alle
motivazioni professionali, con un valore professionale aggiunto ed attraente per
tanti docenti.
5)
Modello dell’AUTONOMIA: finalizzato alla costruzione della “scuola della
formazione e della socializzazione aperta, inclusiva ed estesa anche in orario
pomeridiano
”, identificata in ambienti e spazi nei quali quotidianamente si
costruisce un nuovo
modello di trasmissione della conoscenza e del patrimonio
identitario e culturale, capace di adattarsi agli inevitabili cambiamenti della società.
Ovviamente occorrono docenti qualificati e formati ad assumere questo nuovo ruolo
di mediazione e selezionati sulla base dell’”
AUTONOMO PIANO DI FORMAZIONE
E SOCIALIZZAZIONE
” di ogni Istituzione scolastica (superare il PTOF).
“Per mettere mano a questi cinque modelli – continua Cicero - occorre immaginare il futuro
della
Generazione Tech o iGeneration, agire con grande fatica, con lungimiranza, in
tempi medio/lunghi (obiettivo almeno di legislatura), con costruttivi e forse aspri confronti,
guardando anche ai sistemi scolastici europei”.
L’Associazione dei Collaboratori dei DS avanza una semplice proposta: a 20 anni dal DPR
275 dell’8 marzo 1999 ripartiamo da un “
Comitato Costituente Educativo” aperto a tutte
le componenti scolastiche, alle diverse forme familiari, al mondo culturale e religioso.
Siamo convinti che la
RIVOLUZIONE culturale sia possibile, che la SFIDA educativa si
possa vincere, che la
CRESCITA sociale per le future generazioni si possa perseguire.
Occorre soltanto crederci!


ANCODIS