Una frase infelice, un video «rubato» da
uno degli studenti riuniti in assemblea al liceo Scientifico Seguenza di Messina
e fatto circolare sui social sono gli ingredienti che hanno scatenato una tempesta di polemiche sulla
dirigente scolastica del liceo. La frase infelice è stata: «Abbiamo fatto i
conti. Io sono certissima che le vostre famiglie si possono permettere di
pagare questi 50 euro, perché questa è una scuola di alto prestigio, non è come
le scuole di montagna, voi non siete figli di contadini».
Noi di RTS vogliamo ricordare alla Preside messinese che essere figli di contadini non vuol dire essere inferiori culturalmente/economicamente rispetto ad altre origini familiari. A tal riguardo evidenziamo la vita di Rina Gatti definita da Arrigo Levi "scrittrice contadina".
Noi di RTS vogliamo ricordare alla Preside messinese che essere figli di contadini non vuol dire essere inferiori culturalmente/economicamente rispetto ad altre origini familiari. A tal riguardo evidenziamo la vita di Rina Gatti definita da Arrigo Levi "scrittrice contadina".
Da Wikipedia:
Rina Gatti è figlia di Teresa Montanari
e Giocondo Gatti, due contadini originari della zona tra Deruta e Pontenuovo in
provincia di Perugia. Effettua studi elementari. Nel dopoguerra sposa Dante
Paoletti, da cui ha due figli. Dopo il trasferimento dai campi nella città di
Perugia, e aver svolto diversi lavori, in pensione, anche grazie all'incontro
con l'Associazione AIDAA, inizia l'esperienza della scrittura.
Nel 1992 per la
prima volta vengono pubblicate alcune sue poesie e riflessioni in una raccolta
edita dal Comune di Perugia. A Londra nel 1995, in occasione del cinquantesimo
anniversario della fine della seconda guerra mondiale, durante un incontro tra
associazioni di anziani di tutto il mondo, recita un testo teatrale, scritto
insieme ad altre donne dell'associazione, che raccontava un episodio della
propria infanzia; da esso sarebbe nato il primo libro della scrittrice. Vince
nel 1998 il concorso "Lune di Primavera" con il racconto La
passerella, ancora di ispirazione autobiografica; nel libro della giornalista e
scrittrice Zelda Curtis Life after Work (The Woman's Press Ltd), viene
selezionato un suo contributo, Il risveglio dell'anima (nella traduzione The
reawakening of the soul).
Definita da Arrigo Levi "scrittrice
contadina", è l'autrice di due volumi di ispirazione autobiografica (e
sulla vita agricola della campagna umbra) dal titolo Stanze vuote e Stanze
vuote, addio (edizioni Thyrus, 2002 e 2003), e anche di altri due libri
pubblicati insieme al figlio Giovanni Paoletti, Le quattro stagioni e i dodici
mesi (edizioni Thyrus 2004) e postumo Un goccio di vino e un filo d'olio
(edizioni Murena 2006). Il 23 novembre 2004, alla Casa delle Letterature di
Roma, la Gatti viene invitata a presentare i suoi libri (tra i relatori Arrigo
Levi, Alessandro Portelli, Carlo Fuscagni, Federico Fazzuoli e Maria Prodi);
sempre a Roma riceverà, presso il Salone delle Fontane dell'Eur, il Premio
Umbriaroma, e nel 2005 dall'Amministrazione Comunale di Perugia il Baiocco
d'Argento.
Affetta negli ultimi anni da sclerosi laterale amiotrofica (SLA),
muore il 19 agosto 2005. Il 7 gennaio 2006 al Teatro Morlacchi di Perugia viene
messa in scena la prima riduzione teatrale del libro Stanze vuote ad opera del
regista inglese Oliver Page, lo spettacolo avrà altre repliche in città e sarà
messo in scena anche a Torino il 9 maggio in concomitanza con la Fiera del
libro di Torino. Nel 2006 viene messo in scena il secondo lavoro teatrale
ispirato alla vita e alle opere di Rina Gatti Ma... donna, scritto e
interpretato dall'attrice Caterina Fiocchetti.