Nella scuola di Casbeno ( Varese ), dove già in
passato si erano verificati episodi e momenti di tensione, al suono della prima
campanella l’impianto di riscaldamento risultava praticamente “morto”.
Risultato: temperature fra i 13 (nelle palestre) e i 15 gradi (aule e
laboratori). Sin dall’inizio delle lezioni alcuni rappresentanti degli studenti
hanno contattato il Ds il quale, conscio del problema, ha proposto ai ragazzi
di temporeggiare in attesa dell’arrivo dei tecnici addetti alla sistemazione
dell’impianto termico.
«Ma quando - raccontano alcuni studenti di quinta - dopo
le 11 la situazione non era ancora mutata, a scuola ha iniziato a crescere un
sentimento di rivolta, anche perché non si trattava certo di un problema
inedito». Così, con il passaparola di classe in classe, più di un centinaio di
alunni sono usciti in corridoio e si sono diretti alla presidenza, dove hanno
attuato un’occupazione simbolica degli uffici in attesa di svolte concrete e
chiedendo la fine anticipata delle lezioni. «Un’azione assolutamente pacifica»
puntualizzano i ragazzi.
Ma purtroppo l’intento degli organizzatori è stato
travisato e qualcuno, mentre il preside stava ispezionando la scuola con i
tecnici della Provincia (arrivati intorno alle 12), è andato oltre,
danneggiando una parete in cartongesso di uno degli uffici e scagliando rifiuti
a terra. Un gesto inqualificabile, certo, subito stigmatizzato dalla maggior
parte dei manifestanti che si sono anche adoperati per raccogliere le cartacce
e riportare l’ordine, ma il danno era fatto. Al ritorno dal sopralluogo -
nell’occasione aveva verificato che nel frattempo la temperatura nelle aule era
salita fino a 18 gradi - il dirigente ha scoperto l’accaduto e non è rimasto
certo con le mani in mano.
In breve sono partiti i provvedimenti di sospensione
cautelare (fino a sabato 11) per 76 studenti, con l’eventualità di aumentare il
numero dei “puniti” (grazie alla verifica dai registri di quanti nel periodo
incriminato si trovavano fuori dalle rispettive aule) e pure di prevedere
ulteriori provvedimenti.