I “mondi” esistono innanzitutto nella nostra
mente per inserirsi poi, nella realtà esterna secondo forme oggettive e
concrete. Nello specifico, la SCUOLA ai tempi del virus coronato, meglio
identificato in COVID19/Coronavirus è emblema di quell’incursione nello spazio
virtuale, la DAD (didattica a distanza)in cui le regole del tempo e dello
spazio sono letteralmente scardinate, modificando così sia le modalità di
insegnamento-apprendimento sia gli ORGANI COLLEGIALI preposti a garantire le
procedure e gli atti procedurali, che regolamentano il funzionamento
scolastico.
Dallo scorso Marzo, i docenti e gli
insegnanti, tutti, sono stati costretti a sovvertire la prassi programmata e
pianificata della LEZIONE FRONTALE che rappresentava la ferrea certezza
ordinaria. Ed ecco che la costruzione, letteralmente intesa, di quelle lezioni
in presenza in aula con la classe, ha
catapultato, inevitabilmente, in quella dimensione virtuale e digitale.
Costretti, nostro malgrado, a connettersi a spazi di aule virtuali, ricostituite
sulle diverse e numerose piattaforme digitali, il cui uso è più frutto di
intuizioni che, mediate dall’esperienza sul campo virtuale del proprio device
(e non quello fornito dalla scuola pubblica), diviene conoscenza: gli
insegnanti che in classe, insegnano per imparare, in modalità DAD, imparano per
imparare ad insegnare.
Il risvolto deontologico e professionale emerge
allorquando, i Dirigenti Scolastici convocano i docenti per i consigli di
classe ed i collegi dei docenti, per via telematica. Alla dimensione reale,
conosciuta e condivisa si accosta quella virtuale, digitale. Illusoria e
creativa. La DAD è l’invenzione di un nuovo pianeta in cui i membri di una
nicchia rappresentativa e oligarchica abbiano l’intenzione di modificare
l’impianto esistente e regolamentato da tomi di legislazione scolastica e da
quell’ultimo CCNL 2018.
Gli accadimenti sono inversi e contrari
rispetto all’ordine di quell’organizzazione e funzionamento degli OO.CC già
noti da Gentile ad oggi, in nome di quell’AUTONOMIA scolastica del 1999 che,
addirittura ha ampliato le competenze del Collegio dei docenti ( vedi art.7
D.Lesg.297/1994 e successive modifiche; D.P.R. 275/1999, art. 3, 4 e 5.)
La condivisione delle vostre esperienze
recenti di riunioni svolte in via telematica, così come già in essere sul
gruppo di Facebook “ORGANI COLLEGIALI ON LINE” è già storia.
Alfine di moderare il confronto
dialettico ed il dibattito democratico,
ritengo che la DAD non sia il problema, quanto piuttosto, lo è la
modalità e la dimensione attraverso cui emergono evidenti, i problemi e le
criticità della scuola italiana, messi in luce ONLINE ove si hanno meno filtri
di quelli che tutti indossiamo fuori
Annamaria Milano