Rifiuto a effettuare il tampone a docenti inseriti in classi con alunni positivi al Covid-19. In Piemonte pronti alla mobilitazione
In Piemonte ci sono molti casi dove docenti e studenti vengono “abbandonati” dalla sanità pubblica. Infatti, sono costretti a rivolgersi a spese proprie a laboratori privati per le analisi. A tal riguardo il presidente regionale ANIEF Piemonte dichiara: «Si tratta di una situazione inaccettabile. Chiederemo all’ufficio scolastico regionale di intervenire e chiedere ai ministeri competenti e alla Regione di garantire il diritto di studenti e personale scolastico a effettuare il tampone».
Comunicato Anief
Giungono ad Anief Piemonte segnalazioni
da parte del personale scolastico, tra cui anche numerosi dirigenti scolastici,
di criticità inaccettabili riguardo alla tutela della salute a Scuola di
studenti, docenti, Ata e presidi. Tra queste, numerose quelle che riferiscono
del rifiuto da parte degli organi preposti a effettuare il tampone a docenti
inseriti in classi in cui sono stati rilevati alunni positivi al Covid-19,
sostenendo che non sia necessario In quanto privi di sintomi. A queste si
aggiungono anche le notizie diffuse dalla stampa di rifiuto della ASL di Torino
a procedere al tampone anche nei confronti dei compagni di classe di alunni
positivi, sempre con le stesse motivazioni. In entrambi i casi docenti e
studenti “abbandonati” dalla sanità pubblica sono costretti a rivolgersi a
spese proprie a laboratori privati per le analisi. “Si tratta di una situazione
inaccettabile - dichiara Marco Giordano, presidente regionale ANIEF Piemonte -.
Chiederemo all’ufficio scolastico regionale di intervenire e chiedere ai
ministeri competenti e alla Regione Piemonte di garantire il diritto di
studenti e personale scolastico a effettuare il tampone. Aspettare che qualcuno
sviluppi eventualmente sintomi per procedere a tampone pure se esposto al
contagio è come aspettare che la casa vada a fuoco prima di fare prevenzione
antincendio. Non siamo disposti ad accettare alcuna compressione del diritto
alla salute nelle scuole piemontesi, soprattutto in questo momento di ripresa
dei contagi. Se non avremo risposte immediate dal ministero e dalla sanità
regionale - conclude Giordano - siamo pronti alla mobilitazione”.