La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne risponde alla drammatica violazione dei diritti umani. Nei confronti delle donne la cronaca quotidiana registra la piaga sociale di sempre efferati ed ingiustificati delitti. Il 25 novembre segna l’inizio dei Sedici giorni di attivismo contro la violenza basata sul genere, che hanno lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere ad agire per il cambiamento fino alla Giornata dei diritti umani del 10 dicembre. L’Organizzazione Mondiale della Sanità rivela che nel mondo il 35% delle donne ha subito violenza e la crisi sanitaria per la pandemia Covid-19 ha accentuato il problema, come documentano le telefonate al 1522 nel primo periodo di lockdown in Italia ed il numero dei femminicidi ha raggiunto il 57.1% degli omicidi.
La violenza sulle donne ha diverse forme
e modalità
La violenza sulle donne ha diverse forme
e modalità, da quella fisica che fa scalpore nei casi di morte a quella silente
e nascosta che è la violenza psicologica e quella economica, ampliando la
disuguaglianza e la discriminazione nella società umana. Sono numerose le
iniziative che vengono messe in atto da Università, Scuole, Enti, Associazioni,
Club service che, nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio,
organizzano incontri in Webinar e videoconferenze, invitando personaggi,
scrittori e testimoni per sensibilizzare l’opinione pubblica e le coscienze dei
giovani . Il lemma “Educazione” che prima era corollario di tutte le
discipline: educazione linguistica, tecnica, artistica, musicale, fisica e
religiosa, dopo la Legge 30/2000 che ha prodotto una modifica strutturale
dell’insegnamento, nel sistema scolastico articolato in tre cicli, anche le
discipline hanno cambiato nome in: tecnologia, sport e movimento, musica e canto,
arte e immagine, religione Con la reintroduzione dell’Educazione Civica come
insegnamento trasversale, ritorna nel linguaggio scolastico la voce
“Educazione” e come ha fatto osservare l’ispettrice Giovanna Criscione di
Ragusa in un recente webinar, essa è globale e risponde al “tirar fuori” –
“educere” la dimensione artistica,
musicale, scientifica che ogni persona possiede nella sua unicità e
irripetibilità. L’educazione, infatti, coinvolge integralmente la persona
umana, e contribuisce a tracciare i percorsi di crescita e di formazione e non
solo della sfera cognitiva. L’ispettrice
ha fatto notare che nella legge 92/2019 “Introduzione dell’insegnamento
scolastico dell’educazione civica“ che ha consentito la ripresa dei valori
educativi trasversali ne percorso didattico e formativo “si parla solo
genericamente di “rispetto”, nonostante un emendamento al disegno di legge in
esame alla Camera, che è stato bocciato, indicasse l’importanza
dell’introduzione nella scuola dell’educazione sentimentale” finalizzata alla
crescita educativa culturale ed emotiva del giovane in materia di parità e di
solidarietà tra uomini e donne.”
Non compare alcun accenno alla cultura
di genere
Non compare alcun accenno alla cultura di genere “Mi dispiace molto che quest’aspetto non ha trovato spazio nell’Educazione civica, perché ritengo che quest’argomento sia fondamentale per prevenire ogni forma di violenza e di aggressione nei riguardi delle donne. La conoscenza e lo studio delle tematiche relative alla parità di genere e all’educazione emotivo-affettiva dovrebbero far parte integrante del percorso formativo di ogni studente che da cittadino ha il dovere di prevenire ogni forma di violenza e di aggressione nei riguardi delle donne”. La giornata del 25 novembre, la panchina rossa e le iniziative, che si svolgeranno nei giorni successivi, colmano questo vuoto che dopo la fase sperimentale delle Linee guida per l’Educazione civica, si auspica possano essere apportati e integrati i contenuti specifici di questo delicato settore educativo che coinvolge l’alunno e lo studente nello sviluppo evolutivo di maturazione e di competenze. Giovedì 26 novembre alle ore 16,00 Webinar organizzato dall’Istituto San Biagio di Vittoria insieme alla rete di scuole, associazioni e istituzioni, con la partecipazione della giornalista Rai, Tiziana Ferrario, autrice del libro “Uomini è ora di giocare senza falli”.
Giuseppe Adernò ( direttore di Aetnanet )