Non si può accettare una scuola in presenza “costi quel che costi”


Riportiamo la parte finale di un articolo pubblicato sul sito web Orvieto News, riguardante il ritorno a scuola dei docenti per svolgere la didattica in presenza. Nell’articolo si scrive: “ Non si può arrivare a essere costretti se scegliere la vita, propria o dei propri cari, oppure il lavoro. Precisano che la didattica in presenza sia preziosa, necessaria, imprescindibile, ma affermano che in questa situazione non sia più possibile continuare a farla. Ritengono che in queste circostanze, estreme e drammatiche, qualche mese di didattica a distanza – con tutti gli opportuni accorgimenti del caso, come forniture di pc e connessioni Internet a chi non ne ha – possa consentire loro di arrivare senza troppe migliaia di morti in più fino al tempo in cui saranno disponibili cure più efficaci, così da poter riaprire gradualmente le scuole. Non si può  accettare una scuola in presenza “costi quel che costi”, come qualcuno vorrebbe, con le sofferenze e decessi inevitabili che ne seguirebbero. Questi docenti chiedono che si attuino norme di buon senso, e chiedono alla ministra Azzolina di recarsi nelle scuole e tra gli insegnanti: in questo periodo non vedrà nei loro occhi la luce della passione e la gioia per un lavoro meraviglioso, che hanno sempre svolto con impegno ed abnegazione, ma potrà leggere solo paura e angoscia. Tanta paura e tanta angoscia, per se stessi, per i propri alunni e per le famiglie dei propri alunni “.