Gli interventi di peer education fanno leva sul legame tra similarità percepita e influenza sociale: sentire una qualche comunanza con un'altra persona o supporre di condividere con lei le stesse problematiche o le stesse esperienze rendono questa persona un interlocutore credibile, di cui ci si può fidare, e ciò accresce la probabilità che il nostro modo di pensare e di agire ne sia influenzato. I pari sarebbero dunque dei modelli per l'acquisizione di conoscenze e competenze di varia natura e per la modifica di comportamenti e atteggiamenti, modelli efficaci in misura equivalente se non superiore ai professionisti del settore. Nel considerare la parità una possibile spinta al cambiamento e con ciò privilegiando una trasmissione orizzontale del sapere, la peer education si colloca come strategia educativa volta ad attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze tra i membri di un gruppo; un intervento che mette in moto un ampio processo di comunicazione caratterizzato da un'esperienza profonda e intensa e da un forte atteggiamento di ricerca, autenticità e sintonia tra i soggetti coinvolti. Nella peer education, le persone diventano soggetti attivi del loro sviluppo e della loro formazione, non semplici recettori di contenuti, valori ed esperienze trasferiti da un professionista esperto. Questo avviene attraverso il confronto tra punti di vista diversi, lo scambio di idee, l'analisi dei problemi e la ricerca delle possibili soluzioni, in una dinamica tra pari che tuttavia non esclude la possibilità di chiedere collaborazione e supporto agli esperti. Di seguito un decalogo sulla peer education:
1.
La
peer education è partecipazione: la riattivazione della socializzazione
all'interno del gruppo classe.
2.
Il
peer educator non è un professore: Il suo ruolo è di mediazione ed è per questo
che è percepito come parte del gruppo.
3.
La
peer education non è delega né manipolazione: ha un modello che vede negli
adulti una forza propositiva e fondante per il successo degli interventi tra i
giovani.
4.
La
peer education rimette in gioco i ruoli: Il senso dell'educazione tra pari
risiede proprio nel rendere i ragazzi protagonisti e responsabili, in prima
persona
5.
La
peer education è sostenuta da una rete: la scuola, l'associazionismo
volontario, il servizio sanitario e le istituzioni locali svolgono un ruolo
indispensabile per l'attuazione del progetto
6.
La
peer education è ricerca: è un modello preventivo partecipato, che costituisce
la possibilità di confrontare le proprie esperienze “alla pari”.
7.
La
peer education è contagiosa: Promuove un vero e proprio “effetto contagio”, i
giovani sono coinvolti in processo che li vede presenti in maniera consapevole
e soddisfacente all'interno del gruppo.
8. La prevenzione è esperienza
condivisa: La peer education è un modello d'elaborazione pedagogica
dell'esperienza
9. La peer education fa entrare la vita
nella scuola: i ragazzi hanno le percezione di vivere un momento di vita
informale all'interno del normale svolgimento della didattica scolastica
10. Il peer nel gruppo fa cultura: i
peer educator sono ragazzi comuni, con una consapevolezza maggiore dei processi
comunicativi che si verificano nel gruppo dei pari
Sitografia:
http://www.filositerracina.edu.it/formazione/strategie_educative_e_didattiche.pdf
Di seguito il documento di un progettto di Peer Education svolto presso il professionale Majorana di Messina:
Progetto di Peer Education svolto presso il professionale Majorana di Messina