In contrapposizione alla fiaba scritta da una maestra emiliana agli alunni per spiegare il suo no al Green pass, da Messina parte il progetto didattico creato da Aldo Domenico Ficara denominato O.N.D.A. ( Organizzazione Nazionale Didattica Ambientale ), un progetto che vuole essere “Si green Pass”. Questo progetto didattico rende omaggio al grande impegno scientifico nella creazione dei vaccini e nell’utilizzo della tecnologia QR Code che sono stati l’argine per limitare il contagio da Covid 19. Una vera e propria onda di tecnologia al servizio dell’Umanità. L’intento principale è anche quello di divulgare in modo semplice la tecnologia QR Code 29×29 punti. Infatti, nel mese di settembre si terranno alcune lezioni teoriche dove verrà spiegato che nella realtà ciascun QR-Code viene fornito di tre quadrati posti agli angoli del codice, più un quarto (uno o più) di dimensioni minori posizionato nell’ultimo angolo per completare l’immagine virtuale che viene poi comunicata allo scanner, il quale investe con un fascio di luce invisibile il codice. Oltre ai quattro quadrati principali, necessari perchè lo scanner possa comprendere l’orientamento, la posizione, la grandezza e l’angolo di scansione del QR-Code, sono presenti decine di altri quadrati più piccoli, i quali vengono a loro volta analizzati e trasformati in codici binari. Alla fine delle lezioni teoriche verrà sottoposta agli studenti del Politecnico Verona Trento – Majorana una simulazione/esercizio basata sulla creazione di un “QR Code didattico” attraverso l’analisi della teoria dei sistemi numerici. Gli studenti provino a creare un particolare e personale QR Code 29 x 29, dove le colonne rappresentano il posizionamento della consonante e le righe il contenuto cosi distribuito:
1. Prime
4 colonne sempre 1
2. Colonne
da 5 a 10 un colore
3. Colonne
da 11 a 15 classe di appartenenza
4. Colonne
da 16 a 20 consonante codificata
5. Colonne
da 21 a 25 consonante codificata spostata di 5 posizioni
A tal riguardo si ricorda che il QR-Code
è nato in Giappone, per tracciare i componenti delle auto nelle fabbriche
Toyota, ma poi si è dimostrato efficace per mille altri scopi non previsti in
origine, tra i quali l’attuale ingresso negli edifici scolastici degli
insegnanti.