Occorre persuadere molta gente che anche
lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre
che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un
abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza. La partecipazione
di più larghe masse alla scuola media tende a rallentare la disciplina dello
studio, a domandare «facilitazioni». Molti pensano addirittura che la
difficoltà sia artificiale, perché sono abituati a considerare lavoro e fatica
solo il lavoro manuale. È una questione complessa. Certo il ragazzo di una
famiglia tradizionalmente di intellettuali supera più facilmente il processo di
adattamento psicofisico: egli già entrando la prima volta in classe ha parecchi
punti di vantaggio sugli altri scolari, ha un'ambientazione già acquisita per
le abitudini famigliari. Così il figlio di un operaio di città soffre meno
entrando in fabbrica di un ragazzo di contadini.Tratto da Antonio Gramsci, Quaderni del carcere (Torino, Einaudi 1948).