Galli della Loggia: professori ignavi e senza passione pensano che l’insegnamento si riduca a delle nozioni


Ernesto Galli della Loggia, storico ed editorialista del “Corriere della Sera”, evidenzia alcune riflessioni sulla differenza tra istruzione e fomazione, attraverso le seguenti parole: " Penso che l’istruzione sia in sé formativa: conoscere la letteratura italiana, la storia, la chimica, la matematica in sé costruisce la personalità. Non c’è una divisione tra l’istruzione e poi, appunto, la formazione. Altrimenti l’istruzione a che cosa si riduce? A una serie di nozioni e basta? Ma non è così. Il conoscere, il sapere che la scuola dovrebbe somministrare non può essere inteso come una serie di nozioni sterili e quindi inutili. A chi interessa che ci siano alcuni milioni di italiani che sanno che la Repubblica è stata fatta il 2 giugno del ’46? Che valore ha una semplice conoscenza così astratta?

Questa distinzione tra istruzione e formazione è frutto della polemica -secondo me idiotissima- contro il nozionismo. Per sapere è ovviamente necessario avere delle nozioni, sfido chiunque a dire il contrario. Se non conosco alcune date non posso capire nulla della storia; se non so che Napoleone viene prima della Prima guerra mondiale, non ci capirò niente. Quindi delle nozioni sono indispensabili, però il nozionismo è un’altra cosa e pensare che appunto l’insegnamento si riduca a delle nozioni...
Certo ci sono sicuramente professori ignavi, senza passione per il loro lavoro, che pensano probabilmente che il loro unico compito sia di far ricordare delle date… ma parliamo di pessimi insegnanti. Non si può polemizzare contro il nozionismo, contro le nozioni, perché ci sono insegnanti che riducono il proprio insegnamento a questo.
Invece, l’idea che appunto l’istruzione in quanto tale equivalga al nozionismo, quindi a qualcosa di sterile, inerte che non produce umanamente nulla, ci ha portato a dire: “No, l’istruzione no. Bisogna fare la formazione”. E allora, per esempio, ci si mette a insegnare la Costituzione, materia peraltro che rischia anch’essa di essere tradotta in una serie di nozioni.
Tutto può essere ridotto a nozioni. Quindi si è aggiunto: la formazione implica anche la creazione di una certa atmosfera, un certo tipo di relazionalità tra i professori e gli studenti, ecc. Ed eccoci arrivati all’altro grande imperativo, quello che la scuola deve essere democratica. Sinceramente penso siano cose che non hanno alcun senso…"