Non si deve parlare più di gite scolastiche, ma di viaggi di istruzione


Riportiamo un commento sulle gite scolastiche che fanno impazzire gli insegnanti accompagnatori postato nella pagina Facebook di RTS: " Intanto c'è un errore di fondo. Sono parecchi anni che non si parla più di gite scolastiche, ma di viaggi di istruzione. Il docente che pensa di organizzare un viaggio di istruzione, deve privilegiare sia gli obiettivi più direttamente finalizzati al potenziamento delle capacità tecnico professionali sia quelli formativi di ordine generale ( crescita della persona, confronto con il " diverso ", ecc.). Infatti, le finalità professionali devono essere armonizzate con quelle formative al fine di evitare di creare individui alienati dalla barbarie dello " specialismo".

I viaggi, diceva Disraeli, " insegnano ad essere tolleranti ". Per esprimere meglio il concetto cito ciò che sosteneva Watzlawick e cioè " Chi viaggia comprenderà- anche in questo caso con un po' di fortuna- perché c'è gente che non capirà mai niente- due cose: primo che la patria é una realtà, ma certamente non la realtà; che un paese straniero a suo modo è altrettanto reale, e abitato da esseri umani che a loro volta ritengono che la loro realtà sia la realtà; secondo, che é strettamente connesso al primo, che solo trovandosi all'estero la propria realtà diviene effettivamente comprensibile ".