“Superobotcamerierə” un simbolo per le questioni di genere nello studio delle discipline STEM e nella “forbice delle carriere”

 


Sorge presso il laboratorio Augusto Righi, situato nel complesso Majorana dell’IIS Verona Trento di Messina, sotto la direzione della Preside Simonetta Di Prima, il primo prototipo europeo di un robot caratterizzato dalla presenza della lettera schwa (ə), simbolo di genere neutro. Denominato “Superobotcamerierə”, questo sistema automatizzato, Realizzato mediante l’uso di una stampante 3D dai Professori Aldo Domenico Ficara e Giuseppe Rizzo, è stato concepito per essere impiegato nel settore della ristorazione, con lo specifico compito di trasportare pietanze dalle cucine ai tavoli dei ristoranti. Il Prof Ficara vuole far diventare “Superobotcamerierə” un simbolo per le questioni di genere nello studio delle discipline STEM. A tal proposito la “forbice delle carriere” è il grafico che mostra la percentuale della presenza maschile e femminile all’interno delle posizioni accademiche via via superiori e meglio retribuite (laureando, dottorando, assegnista, ricercatore a tempo determinato, professore associato e professore ordinario). All’inizio la percentuale di studenti e studentesse all’interno delle diverse facoltà universitarie è equivalente; successivamente la forbice si apre progressivamente, fino a quando nel caso del professore ordinario gli uomini sono il doppio delle donne. La forbice delle carriere è particolarmente accentuata quando si considera l’area STEM, dove lo squilibrio inizia già a livello di laureandi e laureande. Il disequilibrio esiste anche negli stipendi: in tutte le professioni la differenza salariale tra uomini e donne in Italia è 6%, anche se questo dato non prende in considerazione le donne che neanche entrano nel mondo del lavoro (se si corregge per questo parametro, la differenza diventa 18%). Nel settore Information and Communication Technology (ICT) la differenza salariale cresce al 15%. Ci sono meno donne laureate nel settore ICT, dato in aumento quando si considerano gli specialisti. Quando si considerano le competenze digitali oltre a quelle base e la capacità di problem solving si osserva un gap tra uomini e donne, a sfavore delle donne, particolarmente evidente in Italia, ma presente in diverso grado in Europa. La ricerca delle origini di queste diseguaglianze è condizione necessaria per cambiare questo andamento. La forbice delle scelte sembra aprirsi molto presto: a 15 anni, un ragazzo su quattro pensa che a 30 anni lavorerà in area STEM, mentre solo una ragazza su otto si vede in questo settore; questa sproporzione è particolarmente significativa perché è considerata su ragazzi ad alto rendimento nelle materie STEM. Le competenze, inoltre, risultano differenti anche se valutate a un’età estremamente precoce, 7 anni, per quanto riguarda calcolo e capacità logiche.