Il referendum sul ponte sullo stretto di Messina rappresenterebbe un esercizio di democrazia partecipativa

 


I ponti a campata unica (come quello che si vorrebbe costruire sullo Stretto di Messina) più lunghi al mondo sono il Çanakkale Bridge, in Turchia, di 2.023 metri e terminato nel 2022, e l’Akashi Kaikyō , in Giappone, di 1.991 metri e finito nel 1998. Ma c’è di più: quello ipotizzato in Italia prevede passaggio di traffico in gomma e ferroviario. Uno simile sta in Cina, il Tsing Ma, ed è lungo 1 km e 400 metri, non 3 km e 300 metri come il Ponte sullo Stretto. Inoltre per il ponte sullo stretto di Messina l’idea costruttiva è debole perché presenta diverse criticità dal punto di vista strutturale, ambientale e di sostenibilità finanziaria. Per questo motivo sarebbe saggio dare la parola al territorio con l’indizione di un referendum che rappresenta un ottimo strumento di democrazia partecipativa. A tal riguardo lo Statuto del Comune di Messina all’art. 30 comma 1 – recita testualmente che “nelle materie di sua competenza il consiglio comunale, prima di procedere alla emanazione di provvedimenti di interesse generale può deliberare a maggioranza assoluta dei consiglieri in carica di indire un referendum consultivo”. Il network “Regolarità e Trasparenza nella Scuola” in questi giorni sta decidendo di organizzare una petizione social per sollevare la questione sull’opportunità di un coinvolgimento popolare attraverso lo strumento del referendum.