In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la scrittrice Dacia Maraini ha sollevato questioni di estrema rilevanza, toccando temi cruciali come la grammatica italiana e l’educazione. Nell’intervento sulla lingua italiana Maraini la definisce “molto misogina”. Il predominio del genere maschile come universale è per l’autrice simbolo di una discriminazione radicata, che si riflette anche nelle professioni e nel modo di considerare il ruolo delle donne nella società: “La grammatica italiana è molto misogina. Il maschile è universale, il femminile particolare. “Uomo” intende l’essere umano compresa la donna; il contrario non esiste. “Maestro” indica una posizione di prestigio: direttore d’orchestra, filosofo, politologo. “Maestra” è colei che si occupa dei bambini”
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la scrittrice Dacia Maraini ha sollevato questioni di estrema rilevanza, toccando temi cruciali come la grammatica italiana e l’educazione. Nell’intervento sulla lingua italiana Maraini la definisce “molto misogina”. Il predominio del genere maschile come universale è per l’autrice simbolo di una discriminazione radicata, che si riflette anche nelle professioni e nel modo di considerare il ruolo delle donne nella società: “La grammatica italiana è molto misogina. Il maschile è universale, il femminile particolare. “Uomo” intende l’essere umano compresa la donna; il contrario non esiste. “Maestro” indica una posizione di prestigio: direttore d’orchestra, filosofo, politologo. “Maestra” è colei che si occupa dei bambini”