LA SCUOLA COME ISTITUZIONE


La scuola non è solo un servizio sociale;la scuola è anche una istituzione.Come servizio la sua qualità si misura dalla soddisfazione degli utenti;come istituzione la qualità si misura dalla capacità di conservare e sviluppare i valori di una comunità;come servizio si regge sull’attenzione agli interessi individuali;come istituzione si regge sul principio del bene comune.Il bene comune della scuola è costituito dai saperi e dalle conoscenze che è tenuta a tramandare ,alcuni dei quali sono fondamentali per la coesione della comunità:lingua,storia,cultura nazionale,valori costituzionali.Saperi necessari.Saperi che appartengono a tutti e non a pochi privilegati.Per definizione.Principio questo che non ha bisogno di dimostrazione, perché altrimenti non ci sarebbe motivo per finanziare la scuola con risorse dello Stato . Come istituzione la scuola non puo’ darsi nessuna regola d’esclusione, anche perché il suo costo sociale grava di più su chi meno ne trae beneficio.Ne verrebbe meno il valore ; se ne macchierebbe la dignità.Nell’apertura della scuola a tutti sta scritto il meglio della nostra civiltà.Possono essere posti limiti al possesso di beni materiali,non al bisogno e al desiderio di conoscenza e al diritto di formazione.I meccanismi di esclusione a scuola fanno impropriamente del sapere una delle più offensive giustificazioni delle posizioni sociali privilegiate. La scuola come istituzione non puo’ essere diversa da regione a regione,dal centro alle periferie delle città,dalle grandi città ai piccoli comuni. La scuola come istituzione dovrebbe lavorare per unire e per proporre una valida e riconosciuta gerarchia dei saperi e delle attività ,in grado di contrastare la deriva relativistica degli interessi individuali e dei curricoli à la carte. Purtroppo dura da troppo tempo la lotta per ridimensionare l’aspetto istituzionale della scuola ,con la complicità forse inconsapevole di parte del personale scolastico,per ridurla alla pura logica del servizio a clienti .Lo scopo ,nemmeno sottinteso, è quello di degradare la funzione del sapere da bene pubblico a mero privato possesso strumentale.


Raimondo Giunta