Andreatta: studenti addestrati a sviluppare una mentalità mafiosa con l'obiettivo di ingannare chi è in cattedra

 



Sul fatto che esista una " questione morale " nelle classi scolastiche riportiamo una sferzante definizione di Beniamino Andreatta: "Nessuno ha mai voluto aggredire la vera struttura corruttiva della società italiana, la classe scolastica. Questi ragazzini che vengono addestrati, nei comportamenti quotidiani, a sviluppare una mentalità mafiosa, fatta di complicità contro le istituzioni (...) una solidarietà omertosa, in cui l´obiettivo comune è dato dall´ingannare chi è in cattedra (…) e dove gli individui, anziché perseguire il loro scopo, cioè primeggiare per merito, si coalizzano per lucrare il massimo risultato con il minimo sforzo (…) tradendo ogni principio etico individuale, la trasparenza dei comportamenti". A tal riguardo si consiglia di leggere "Ragazzi, si copia. A lezione di imbroglio nelle scuole italiane" di Marcello Dei, (il Mulino, 2011)