Analisi dell'articolo sul Professor Aldo Domenico Ficara pubblicato da OggiScuola.com


L'articolo in questione, pubblicato su OggiScuola.com, presenta le riflessioni provocatorie del Professor Aldo Domenico Ficara riguardo all'attuale esame di Maturità, ponendolo in netto contrasto con la Riforma Gentile del 1923. L'obiettivo del professore non è tanto un desiderio di ritorno al passato, quanto piuttosto un'analisi critica del presente, utilizzando il rigore gentiliano come termine di paragone per evidenziare presunte lacune o cambiamenti nella percezione del valore dell'esame.

Il contrasto tra il passato e il presente della Maturità

Ficara delinea una Maturità sotto la Riforma Gentile come una "prova di Stato" estremamente selettiva e impegnativa. Immaginiamo studenti dell'epoca affrontare:

  • Prove scritte complesse: Da quattro a sei, diversificate per indirizzo (es. latino e greco per il Classico, matematica e disegno per lo Scientifico).

  • Un orale esaustivo: Un'interrogazione che copriva tutte le materie studiate nei cinque anni.

  • Commissioni esterne: Compostezza unicamente da docenti non interni, spesso universitari, che accentuavano la solennità e la severità dell'esame.

  • Conseguenze significative: Le basse percentuali di promossi testimoniano la rigorosità e il peso di ogni singola prova.

Questo scenario contrasta con l'attuale esame, descritto con "commissioni miste e una certa elasticità", che, secondo il professore, potrebbe contribuire a un crescente "disinteresse" e a episodi come il rifiuto delle prove orali.

La cultura della notorietà istantanea e la perdita di serietà

Uno dei punti più incisivi dell'analisi è il collegamento tra il disimpegno degli studenti e la "cultura della notorietà istantanea" tipica della società contemporanea. Il professore suggerisce che l'idea di ottenere visibilità attraverso "bravate" sia diventata più diffusa. Nel contesto della Riforma Gentile, un gesto di sfida all'esame non avrebbe portato a consensi, ma a una bocciatura immediata e inappellabile. Questa osservazione solleva questioni importanti sull'influenza dei social media e delle dinamiche sociali sulle priorità e sul comportamento degli studenti.

Disciplina, dedizione e il valore del voto

Ficara argomenta che la struttura della Riforma Gentile imponeva una pressione psicologica notevole e richiedeva una dedizione totale allo studio. Non c'era spazio per preparare solo argomenti "strategici"; ogni lacuna poteva compromettere il futuro accademico. Il sistema mirava a formare una "classe dirigente rigorosa e preparata", rendendo inaccettabili comportamenti irrispettosi.

In questo senso, l'articolo di OggiScuola.com si conclude con una provocazione: riflettere sulle severe regole della Riforma Gentile potrebbe farci riconsiderare il valore attuale attribuito al "voto" e all'importanza intrinseca dell'esame di Maturità. È un invito a un dibattito sulla necessità di bilanciare la flessibilità del sistema educativo con la formazione di una serietà e di un impegno che, secondo Ficara, sembrano talvolta svanire.