Il Bonus Giorgetti raccoglie l’eredità del Bonus Maroni. Si applica ai lavoratori pubblici che hanno già maturato entro la fine del 2025 i requisiti per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne) o per la quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi). Spetta a chi, tra loro, decide di continuare a lavorare.
Grazie a un decreto legislativo del 14 luglio 2025, il bonus è stato ufficialmente esteso anche a chi lavora nelle gestioni previdenziali esclusive, come avviene per i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Inoltre, con riferimento ai requisiti maturati nell’anno 2025, la circolare INPS n. 102 del 16 giugno 2025 specifica che la decorrenza della pensione:
- non può essere anteriore al 2 ottobre 2025, laddove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’AGO,
- o al 1° novembre 2025, qualora il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO.
Chi sceglie di posticipare l’uscita riceverà in busta paga la quota IVS a proprio carico (pari al 9,19% della retribuzione lorda), non versata all’INPS ma aggiunta allo stipendio come incentivo, e esente da imposte Questa rappresenta la vera novità rispetto all’anno scorso.
Il meccanismo funziona così:
- Il lavoratore comunica all’INPS la volontà di rinviare la pensione.
- Entro 30 giorni, l’INPS verifica i requisiti (età, contributi) e notifica il datore di lavoro.
- Il datore sospende la trattenuta contributiva IVS e inserisce il bonus direttamente nel cedolino mensile.
Per i dipendenti pubblici, l’aumento dovrebbe comparire in busta paga a partire da novembre 2025, dopo la tradizionale “finestra mobile” di 9 mesi dalla maturazione dei requisiti.