Una proposta concreta è sul tavolo per migliorare le condizioni economiche del personale scolastico, introducendo i buoni pasto e aumentando il salario accessorio. Si tratta di un'iniziativa che mira a colmare il divario retributivo con gli altri settori della pubblica amministrazione, utilizzando risorse già disponibili per un totale di circa 300 milioni di euro.
Le risorse a disposizione: da dove provengono i fondi?
La proposta si basa su un'attenta analisi delle risorse disponibili, derivanti da diverse voci di bilancio:
114 milioni di euro provengono dai risparmi generati dalla mancata attivazione di nuovi profili professionali del personale ATA.
40 milioni di euro derivano dai fondi destinati alla formazione incentivante per vice-dirigenti scolastici e figure di sistema che non percepiscono l'indennità di reggenza.
100 milioni di euro (destinati a salire a 200 milioni) sono risorse già previste per la valorizzazione del sistema scolastico.
15 milioni di euro sono il frutto dei risparmi ottenuti attraverso il dimensionamento scolastico.
Secondo la proposta, queste risorse dovrebbero essere distribuite equamente per incrementare il salario accessorio di docenti e personale ATA e per finanziare l'introduzione dei buoni pasto.
Contrattazione e prospettive future: il ruolo dell'Aran
L'attenzione è ora rivolta al Governo, al quale si chiede un impegno concreto per ridurre il divario retributivo che penalizza il personale scolastico rispetto ad altri lavoratori del settore pubblico. L'obiettivo è chiaro: servono almeno altri due rinnovi contrattuali per raggiungere un equilibrio salariale adeguato.
In questo contesto, un appuntamento cruciale è l'incontro del 26 giugno presso l'Aran, l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. Durante questa discussione, si affronteranno temi fondamentali per il futuro della scuola italiana, tra cui:
Il reclutamento del personale ATA, essenziale per garantire il corretto funzionamento delle istituzioni scolastiche.
Le assunzioni del personale docente, per far fronte alle carenze e assicurare la continuità didattica.
L'introduzione del doppio canale di reclutamento, una misura ritenuta non più rimandabile per snellire e rendere più efficiente il processo di assunzione.
L'introduzione dei buoni pasto e l'impiego mirato di queste risorse rappresentano elementi chiave per una vera riforma del sistema scolastico. L'auspicio è che queste misure trovino pieno riconoscimento nel nuovo contratto, contribuendo a migliorare significativamente le condizioni lavorative del personale della scuola, dell'università e della ricerca, e garantendo una maggiore equità all'interno del pubblico impiego.