La perdita netta del potere d’acquisto degli insegnanti: 1.000 euro nel 2020 oggi valgono poco più di 830 euro.



Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende richiamare l’attenzione delle istituzioni, dei media e dell’opinione pubblica su un tema sempre più critico ma sistematicamente sottovalutato: l’impatto dell’inflazione sulla sostenibilità economica del lavoro docente, in particolare per i docenti costretti a vivere e lavorare fuori sede. Secondo le ultime analisi pubblicate dall’analista Gabriel Debach per eToro e supportate dai dati ISTAT, dal gennaio 2020 al giugno 2025 l’indice generale dei prezzi al consumo in Italia è aumentato del +19,2%, generando una perdita netta del potere d’acquisto pari a circa il 20%. In termini reali, 1.000 euro nel 2020 oggi valgono poco più di 830 euro. Particolarmente preoccupante è l’aumento del carrello della spesa, che ha registrato un +3,1% solo nel primo semestre del 2025, a fronte di un’inflazione media headline del +1,7%. La mediana delle variazioni mensili è raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2024 (dallo 0,1% allo 0,2%).