Una brutta sorpresa ha colpito diversi amministrati dal sistema NoiPA nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 giugno, quando sono stati resi noti i netti stipendiali che compariranno nel cedolino di agosto 2025. Per alcune categorie di dipendenti pubblici, infatti, l’importo netto dello stipendio è stato ridotto drasticamente fino a raggiungere, in alcuni casi, la cifra simbolica di un solo euro.
Il fenomeno, seppur già noto in precedenza, si ripresenta quest’anno con una portata significativa, colpendo in particolare quei lavoratori che, oltre allo stipendio da dipendente, percepiscono ulteriori redditi o trattamenti economici soggetti a cumulo fiscale.
Tra le categorie più penalizzate si segnalano:
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Titolari di pensioni di reversibilità che si sommano allo stipendio;
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Percettori di pensioni indirette cumulabili con il reddito da lavoro;
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Dipendenti con più rapporti di lavoro attivi nel corso dell’anno 2024;
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Lavoratori con redditi aggiuntivi, come affitti, diritti d’autore o altri introiti soggetti a tassazione.
In questi casi, a seguito del ricalcolo dell’IRPEF dovuta in base al cumulo dei redditi, può verificarsi che il netto in busta venga completamente assorbito dalle trattenute fiscali. Per evitare l’interruzione del rapporto di lavoro e mantenere attiva la posizione amministrativa, il sistema NoiPA stabilisce comunque l’erogazione di un importo simbolico pari a 1 euro.
Se la differenza di imposta dovuta è superiore all’ammontare dello stipendio mensile, il debito viene riportato al mese successivo, con applicazione di interessi di mora, aggravando ulteriormente la situazione per il contribuente coinvolto.
Una situazione che ha già suscitato preoccupazioni tra i lavoratori interessati, i quali chiedono maggiore trasparenza nei meccanismi di calcolo e soluzioni più sostenibili per la gestione del conguaglio fiscale.