"Se la Maturità resta così, chiederò il trasferimento alla scuola media": La provocazione di Aldo Domenico Ficara riaccende il dibattito sull'Esame di Stato

 


Messina – Il caso dei quattro studenti che hanno scelto di non sostenere l'orale della Maturità, sollevando un polverone di polemiche e interrogativi sulla validità dell'attuale Esame di Stato, ha innescato una reazione forte e provocatoria da parte del Professor Aldo Domenico Ficara. Docente e attento osservatore del mondo della scuola, Ficara non ha usato mezzi termini, dichiarando che, se l'esame di Stato dovesse rimanere nella sua forma attuale, sarebbe pronto a chiedere il trasferimento alla scuola media. Una provocazione che, lungi dall'essere una semplice esternazione di frustrazione, getta una luce cruda sulle criticità percepite nel sistema.

La frase di Ficara, "Se l'esame di stato rimane così chiederò il trasferimento alla scuola media", è un atto di denuncia che va ben oltre il singolo episodio. Essa condensa la profonda insoddisfazione di una parte del corpo docente che vede la Maturità svuotarsi di significato e perdere la sua funzione di verifica autentica delle competenze acquisite dagli studenti. L'eco di questa dichiarazione risuona con particolare forza nel contesto di un dibattito già acceso, in cui presidi, docenti e sindacati hanno espresso la necessità di rivedere le regole dell'Esame di Stato, rendendo obbligatorio il superamento di tutte le prove, inclusa quella orale.

Il professor Ficara, in particolare, ha più volte sottolineato come la prova orale debba essere una componente imprescindibile per il superamento della Maturità, a prescindere dal punteggio già acquisito con crediti e prove scritte. Per Ficara, la normativa attuale rischia di depauperare il valore dell'orale, trasformandolo in una mera formalità o, peggio, in un optional, come dimostrato dai recenti casi di "scena muta" o rinuncia che hanno comunque portato al conseguimento del diploma.

La sua proposta, rilanciata anche nei giorni scorsi, di "nascondere i voti delle prove scritte" fino al termine del colloquio, mira proprio a restituire dignità e centralità all'orale. Secondo Ficara, solo così si potrebbe ridare al colloquio il prestigio che merita, valorizzandolo come momento culminante del percorso scolastico e non come una tappa residuale di un iter già sostanzialmente definito dalle prove scritte.

La scelta del professor Ficara di paventare un trasferimento alla scuola media, un livello di istruzione in cui la valutazione è intrinsecamente più legata al percorso formativo e meno alle logiche di un "esame finale" rigido, è emblematica di una più ampia disillusione. Essa suggerisce che, per alcuni professionisti dell'educazione, l'attuale impianto della Maturità non solo non è più in grado di svolgere il suo ruolo, ma addirittura ostacola una valutazione olistica e significativa degli studenti.

La provocazione di Ficara, dunque, non è fine a sé stessa. È un grido d'allarme, un invito urgente al Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e all'intero mondo della scuola a riflettere seriamente sulla direzione che sta prendendo l'Esame di Stato. L'obiettivo è chiaro: evitare che la Maturità diventi un mero pro-forma e che la scelta di rinunciare all'orale, o a qualsiasi altra prova, possa essere interpretata come un "diritto" anziché come un atto che mina la credibilità dell'intero sistema. Il futuro dell'Esame di Stato, e con esso il valore del diploma, appare sempre più legato alla capacità di ascoltare e rispondere a queste critiche, per garantire che la scuola italiana sia davvero un luogo di educazione al rispetto delle regole e alla valorizzazione delle competenze.

La Redazione di RTS