La scuola tra diagnosi facili e fragilità crescenti: L' allarme di Galimberti e Ficara

 



La scuola italiana si trova di fronte a una deriva preoccupante, un sistema che, nel tentativo di includere e supportare, rischia di creare una generazione di studenti fragili, privi degli strumenti necessari per affrontare le sfide della vita. A lanciare l'allarme sono due voci autorevoli del panorama culturale e pedagogico italiano: il filosofo Umberto Galimberti e il professor Aldo Domenico Ficara.


Diagnosi di DSA: Un'Epidemia Silenziosa?

Le parole di Umberto Galimberti risuonano come un tuono nel dibattito sull'istruzione: "La scuola non è una clinica psichiatrica!". Un'affermazione forte, diretta a denunciare l'aumento esponenziale delle diagnosi di DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) tra i bambini delle scuole elementari. Secondo Galimberti, questa tendenza a patologizzare ogni minima difficoltà scolastica sta generando una generazione di alunni etichettati troppo frettolosamente, spesso senza reali motivazioni cliniche.

Il filosofo punta il dito contro una mentalità diffusa che vede nella certificazione un percorso facilitato, un'ancora di salvezza per evitare la fatica e l'impegno. "I genitori vogliono solo percorsi facilitati, non la formazione!", accusa Galimberti, sottolineando come l'abuso delle certificazioni stia svuotando la scuola della sua intrinseca funzione educativa e formativa. Si assiste a un paradosso: invece di potenziare le capacità individuali attraverso la sfida e l'impegno, si preferisce la scorciatoia della diagnosi, con il rischio di compromettere lo sviluppo della resilienza e dell'autonomia negli studenti.


Insegnanti Impotenti e Sostegno Inappropriato

Il quadro dipinto da Galimberti è quello di un sistema in cui gli insegnanti si sentono impotenti di fronte all'inflazione delle certificazioni. La conseguenza diretta è l'assegnazione di sostegno didattico anche a chi non ne ha un reale bisogno, dirottando risorse preziose che potrebbero essere impiegate a favore di studenti con disabilità effettive e complesse. Questa dinamica non solo crea un sovraccarico nel sistema del sostegno, ma banalizza il concetto stesso di difficoltà e disagio, rendendo sempre più difficile discernere le reali necessità.


La Crisi della Prova Orale e la Generazione Protetta

Il professor Aldo Domenico Ficara rincara la dose, tracciando un collegamento diretto tra questa "protezione" eccessiva fin dai primi anni di scuola e le difficoltà riscontrate in età più avanzata. "Poi si arriva alla maturità e non si ha il coraggio di sostenere la prova orale, giustificando l'accaduto come protesta ad un sistema che fin dai primi passi scolastici protegge gli studenti", afferma Ficara. Questa constatazione evidenzia una correlazione tra l'eccessiva facilitazione e la mancanza di autonomia e spirito critico nell'affrontare le sfide più significative del percorso scolastico. Se gli studenti vengono costantemente sollevati dalle difficoltà, come potranno mai sviluppare la tempra e la fiducia in sé stessi necessarie per affrontare le prove della vita, sia scolastiche che personali?


Verso una Scuola Responsabile e Stimolante

L'allarme lanciato da Galimberti e Ficara è un monito che non può essere ignorato. La direzione intrapresa, con la patologizzazione delle difficoltà e l'abuso delle certificazioni, rischia di compromettere il futuro delle nuove generazioni e, di conseguenza, della società intera.

È urgente riflettere su come ripristinare la serietà e la credibilità del sistema scolastico. Servono:

  • Meno etichette: un approccio più cauto e ponderato alle diagnosi, privilegiando l'osservazione pedagogica e interventi didattici mirati prima di ricorrere a certificazioni mediche.

  • Più fiducia nelle capacità dei ragazzi: stimolare gli studenti a superare le difficoltà con le proprie forze, fornendo gli strumenti e il supporto necessari, ma senza privarli dell'opportunità di confrontarsi con la sfida e l'errore.

  • Maggiore responsabilità: da parte delle famiglie, che devono riconoscere il valore formativo della difficoltà e dell'impegno, e da parte del sistema scolastico, che deve resistere alla tentazione di percorsi eccessivamente facilitati.

La scuola è il luogo in cui si formano i cittadini del futuro. Per questo, è fondamentale che essa torni a essere un ambiente di crescita autentica, dove le sfide sono opportunità e le difficoltà trampolini di lancio, non scorciatoie per un percorso facilitato. Solo così potremo costruire una generazione non di fragili etichettati, ma di individui consapevoli, resilienti e pronti ad affrontare il mondo.