Errore burocratico nel cedolino degli insegnanti: Trattenute non dovute per 100 euro

 


Un errore burocratico sta creando non pochi disagi a un numero crescente di insegnanti. Il problema riguarda la ritenuta ENAM (Ente Nazionale Assistenza Magistrale), un contributo, oggi gestito dall'INPS, destinato esclusivamente ai docenti di ruolo della scuola primaria e dell’infanzia. La normativa è chiara: se un insegnante di ruolo nella primaria si sposta, anche temporaneamente, in una scuola secondaria di primo o secondo grado, questa trattenuta non deve essere applicata.

Eppure, la prassi amministrativa non sempre segue la regola. Molti docenti che hanno accettato un incarico nella scuola secondaria si sono ritrovati la trattenuta ENAM in busta paga, pur non essendone più soggetti. Un errore che non è affatto irrisorio: si parla di cifre che possono arrivare a 100 euro, una somma significativa che, trattenuta per un lungo periodo, diventa una perdita economica non indifferente.

La discrepanza tra norma e realtà

Il problema nasce da una mancata sincronizzazione tra il ruolo di provenienza del docente e il nuovo incarico. I sistemi informatici che elaborano le buste paga non sempre aggiornano in automatico lo status dell'insegnante, continuando ad applicare una trattenuta che non è più dovuta. Questo crea una situazione paradossale in cui il docente si trova a finanziare un fondo assistenziale di cui non ha diritto a usufruire, data la sua temporanea (o definitiva) assenza dal ruolo magistrale.

Come recuperare le somme trattenute indebitamente

Fortunatamente, i docenti hanno il diritto di recuperare le somme versate per errore. Il percorso, seppur burocratico, è chiaro:

  1. Verifica la busta paga: Controlla attentamente che la trattenuta ENAM sia presente, pur ricoprendo un ruolo nella scuola secondaria.

  2. Contatta la segreteria scolastica: Presenta una richiesta formale all'ufficio amministrativo della tua scuola, allegando la copia delle buste paga incriminate e del tuo contratto di lavoro nella secondaria.

  3. Rivolgiti all'INPS: In caso di mancata risoluzione da parte della scuola, è necessario contattare direttamente l'INPS per avviare la procedura di rimborso delle trattenute non dovute.

  4. Considera il supporto legale: Se l'inerzia amministrativa dovesse persistere, il docente può valutare di rivolgersi a un legale per tutelare i propri diritti e recuperare le somme spettanti.

La vicenda sottolinea l'importanza per i docenti di controllare con attenzione la propria busta paga e di agire prontamente per correggere gli errori, garantendo così il rispetto delle normative vigenti e la tutela del proprio reddito.