Rispetto al passato, il nuovo orientamento del Governo segna un cambio di passo. Gli aumenti non saranno più generalizzati, ma andranno a premiare figure che svolgono ruoli di responsabilità o incarichi continuativi. In altre parole, non tutti i lavoratori della scuola riceveranno lo stesso incremento: i fondi verranno destinati in modo più mirato. Attualmente, gli aumenti previsti per il comparto istruzione corrispondono al 6% medio, pari a circa 140-160 euro lordi al mese, più i 240 milioni recuperati da economie interne, che però garantiranno solo una decina di euro aggiuntivi in busta paga, per di più Una tantum.
Rispetto al passato, il nuovo orientamento del Governo segna un cambio di passo. Gli aumenti non saranno più generalizzati, ma andranno a premiare figure che svolgono ruoli di responsabilità o incarichi continuativi. In altre parole, non tutti i lavoratori della scuola riceveranno lo stesso incremento: i fondi verranno destinati in modo più mirato. Attualmente, gli aumenti previsti per il comparto istruzione corrispondono al 6% medio, pari a circa 140-160 euro lordi al mese, più i 240 milioni recuperati da economie interne, che però garantiranno solo una decina di euro aggiuntivi in busta paga, per di più Una tantum.