Per insegnanti e personale ATA il quadro economico è ormai delineato. Dopo gli anticipi già erogati, il margine residuo per ulteriori incrementi è ridotto: gli aumenti in busta paga si attestano intorno ai 60 euro netti mensili, mentre gli arretrati dovrebbero variare tra 700 e 950 euro netti.
Dove invece la trattativa è ancora in corso è nel comparto AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica), che comprende Conservatori e Accademie. In questo ambito mancano ancora intese su punti fondamentali: dalle indennità specifiche ai criteri di equiparazione con il personale universitario, fino ai riconoscimenti professionali attesi da anni.
ARAN bloccata: niente firma parziale
A complicare la situazione interviene anche un nodo di natura istituzionale. L’ARAN, l’Agenzia che rappresenta le pubbliche amministrazioni nella contrattazione, non può procedere con una firma parziale del contratto. In altre parole, non è possibile firmare la parte relativa alla scuola lasciando in sospeso l’AFAM: serve un accordo complessivo per l’intero comparto Istruzione e Ricerca.
Questo significa che, anche se la parte “scuola” è di fatto pronta, il contratto non potrà essere siglato finché non si troverà un’intesa con il personale di Conservatori e Accademie. Una situazione di stallo che rischia di ritardare ancora la firma definitiva, con inevitabili riflessi sui tempi di erogazione dei nuovi stipendi e degli arretrati.