La scuola dell’infanzia di Filetto intitolata a Giancarlo Cerini: un omaggio a chi ha creduto nei piccoli

 


Filetto (Ravenna)
– Dare un nome è dare un senso, è riconoscere un’identità e costruire un legame. È con questo spirito che venerdì 12 settembre la comunità di Filetto si riunirà per un momento speciale: l’intitolazione della scuola dell’infanzia a Giancarlo Cerini, figura di riferimento nel mondo educativo, grande difensore della scuola pubblica e, in particolare, dei più piccoli.

Cerini, ricordato da molti come “mite e colto”, ha dedicato la sua vita alla scuola, con una visione pedagogica profonda e concreta. Determinato nel promuovere l’importanza della comunità scolastica nella prima e primissima infanzia, ha contribuito a costruire un’idea di scuola accogliente, partecipata e inclusiva.

Alla cerimonia saranno presenti le autorità del Comune di Ravenna, della Provincia, della Prefettura e dell’Ufficio scolastico, oltre ai rappresentanti dell’Associazione Giancarlo Cerini. Ma, come sottolineano gli organizzatori, i protagonisti più attesi saranno le famiglie, “cuore del nostro lavoro e del nostro futuro”.

L’evento si concluderà con la presentazione del nuovo murales realizzato per l’occasione, simbolo di continuità tra memoria e futuro, un segno di colore e vita che accompagnerà ogni giorno i bambini e le bambine della scuola.

Oltre al suo impegno come ispettore scolastico e studioso delle politiche educative, Giancarlo Cerini è stato anche direttore della Rivista dell’Istruzione (RIS), edita da Maggioli Editore, punto di riferimento per il dibattito pedagogico e professionale nel mondo della scuola.

Nel ricordarlo, il prof. Aldo Domenico Ficara, membro del comitato di redazione della stessa rivista e suo collaboratore, ha voluto condividere un pensiero:

«Con Giancarlo Cerini ho avuto l’onore di condividere riflessioni e progetti sulla scuola del futuro. Era un uomo di straordinaria visione pedagogica e di profonda umanità, capace di unire teoria e prassi educativa con rara coerenza. La sua idea di scuola come comunità viva, inclusiva e pensante resta un faro per tutti noi che continuiamo a credere nel valore formativo dell’educazione».

Un messaggio che sintetizza il lascito di Cerini: la convinzione che la scuola sia il primo luogo di cittadinanza, di crescita e di umanità condivisa.