Firmato il nuovo CCNL 2022-2024: per gli insegnanti aumenti fino a 185 euro e arretrati fino a 2mila euro

 


Con la firma all’Aran del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il comparto Istruzione e Ricerca 2022-2024, si chiude ufficialmente la tornata contrattuale del pubblico impiego relativa al triennio 2022-2024.

Il rinnovo interessa centinaia di migliaia di lavoratori del settore scolastico, universitario e della ricerca, introducendo significativi miglioramenti economici e ponendo le basi per la prossima tornata 2025-2027, già in fase di preparazione presso il Ministero per la Pubblica Amministrazione.

Aumenti medi di 150 euro al mese

Il nuovo contratto prevede un incremento medio mensile di circa 150 euro per tredici mensilità, con variazioni a seconda del comparto e dell’anzianità di servizio.
Per i docenti, l’aumento potrà arrivare fino a 185 euro mensili medi, mentre per ricercatori e tecnologi la crescita salariale sarà ancora più consistente, toccando i 240 euro mensili medi.

Arretrati fino a 2.000 euro

Accanto agli aumenti, il CCNL garantirà anche il pagamento degli arretrati relativi al periodo coperto dal rinnovo. In particolare, per la categoria dei docenti gli arretrati potranno raggiungere circa 2.000 euro, una somma che rappresenta un riconoscimento del lavoro svolto negli anni più complessi per il sistema scolastico e della ricerca.

Verso la nuova stagione contrattuale 2025-2027

La parte economica del rinnovo è stata centralizzata nella piattaforma 2022-2024 per rendere più rapido l’avvio della prossima fase contrattuale, che coprirà il triennio 2025-2027. I tavoli tecnici per la nuova tornata sono già in fase preparatoria presso il Ministero per la Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di proseguire il percorso di valorizzazione del personale e di aggiornare gli inquadramenti professionali in base alle nuove esigenze del sistema educativo e della ricerca.