Rinnovo contratto Istruzione e Ricerca: la FLC CGIL non firma per risorse insufficienti e mancanza di risposte concrete ai lavoratori
La trattativa per il rinnovo contrattuale del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024 si è conclusa con la firma di cinque organizzazioni sindacali su sei presso l’ARAN. All’accordo hanno aderito la maggior parte delle sigle rappresentative del settore, mentre una ha scelto di non sottoscrivere l’ipotesi di contratto.
La decisione di non firmare è stata motivata dal sindacato in questione con la denuncia dell’inadeguatezza delle risorse economiche stanziate e della mancanza di risposte concrete alle richieste avanzate dal personale della scuola. Secondo quanto emerso, il contratto non garantirebbe un riconoscimento sufficiente al lavoro svolto quotidianamente da docenti, personale ATA e ricercatori, né affronterebbe in modo strutturale i nodi legati alla valorizzazione professionale e al miglioramento delle condizioni di lavoro.
Le altre sigle firmatarie, invece, hanno giudicato positivamente l’intesa, considerandola un passo avanti nel percorso di rinnovo e un segnale importante dopo anni di attesa. L’accordo, che riguarda l’intero comparto dell’Istruzione e Ricerca, prevede incrementi retributivi e aggiornamenti normativi, ma rimane oggetto di dibattito per l’effettiva capacità di rispondere alle aspettative del personale scolastico.
Il confronto tra le diverse posizioni sindacali evidenzia ancora una volta la complessità del settore e la necessità di un impegno continuo per garantire risorse adeguate e riconoscimento al lavoro di chi opera nel mondo dell’istruzione e della ricerca.