La classifica

Il 12 aprile l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia ha pubblicato i risultati ottenuti dalle 25 scuole secondarie di I grado di Pavia e Mantova che hanno aderito al progetto sperimentale triennale “VSQ” – Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole.
Al termine del primo anno, a ognuna delle prime 6 scuole in classifica sono stati assegnati 35.000 euro destinati alla distribuzione tra il personale docente e ATA secondo criteri stabiliti dalla contrattazione di istituto. In buona sostanza un premio. Alle altre 19 nulla.




Il punteggio che ha determinato la posizione in classifica è stato stabilito prendendo in considerazione le prove INVALSI di italiano e matematica e i dati raccolti da osservatori esterni in merito a: integrazione disabili, integrazione stranieri, autovalutazione, valutazione studenti, potenziamento, recupero e orientamento.
Ad ogni voce è stato assegnato un punteggio da 1 a 4. Il punteggio finale è stato calcolato facendo una media aritmetica pesata: il punteggio della prova INVALSI di italiano è stato pesato 0,35, quello della prova INVALSI di matematica 0,25, mentre i restanti punteggi sono stati pesati uniformemente con un peso complessivo di 0,40. Le prove INVALSI hanno inciso quindi nel complesso sul punteggio finale per il 60%.

La sesta in classifica ha preso 4 in italiano, 3,25 in matematica e 2,57 in media su tutto il resto, il punteggio finale è stato quindi: 4 X 0,35 + 3,25 X 0,25 + 2,57 X 0,40 = 3,24.
La ventesima in classifica ha preso 1 in italiano, 1 in matematica e 3,43 in media su tutto il resto, il punteggio finale è stato quindi: 1 X 0,35 + 1 X 0,25 + 3,43 X 0,40 = 1,97.

Nel secondo anno ogni scuola per riposizionarsi in classifica avrà a disposizione mediamente 5.000 euro, mentre al termine del terzo, con gli stessi criteri utilizzati alla fine del primo, alle prime in classifica saranno assegnati 65.000 euro a testa.

Facendo due conti con i risultati delle 25 scuole lombarde si evidenziano chiaramente tre cose.
La correlazione tra punteggio medio delle prove INVALSI e punteggio medio di tutto il resto è bassa.
La correlazione tra punteggio medio delle prove INVALSI e posizione in classifica è alta, mentre la correlazione tra punteggio medio di tutto il resto e posizione in classifica è media.

In altri termini c’è buona indipendenza tra il punteggio medio delle prove INVALSI e il punteggio medio di tutto il resto. Mentre c’è forte dipendenza tra il punteggio medio delle prove INVALSI e la posizione in classifica (più alto è il punteggio, più alta è la posizione). E per finire non c’è né una smarcata indipendenza, né una evidente dipendenza tra il punteggio medio su tutto il resto e la posizione in classifica.

Questa non è neppure lontanamente una trattazione statistica della questione, ma perlomeno qualche domanda è necessario farsela.

1. In una scuola i risultati delle prove INVALSI producono effetti su tutto il resto e viceversa?
2. Se una scuola intende risalire la classifica per ricevere il premio, fissato un sistema di valutazione così fatto, su cosa punterà, sulle prove INVALSI o su tutto il resto?
3. Sarà vero che gli studenti delle scuole in fondo alla classifica sanno poco di italiano e matematica?
4. Sarà vero che gli studenti delle scuole in testa alla classifica sanno tutto di italiano e matematica?

Le mie risposte sono: NO, prove INVALSI, NO, NO.

Milano, 13 aprile 2012

Mario Piemontese

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