Per il bene della scuola pubblica, Italia svegliati !



Dopo le ultime vicende che hanno colpito la Lega Nord, con particolare riferimento alle presunte spese ingiustificate sulla Scuola Bosina di Varese, sul conseguimento di diplomi e lauree, è particolarmente indicativo riportare un articolo di TuttoScuola.com del 5 novembre 2010 dal titolo “ Linee guida della Lega per la riforma federale della scuola “.



 In questo articolo si scrive testualmente “ Il quotidiano della Lega, “La Padania”, riporta nell’edizione del 4 novembre le linee guida per la “Scuola nostra regionale federale”, proposte nel corso del convegno provinciale della Scuola Bosina di Varese, l’istituzione scolastica privata paritaria gestita, come è noto, dalla moglie del senatore Bossi. Si tratta di un documento di sintesi che raccoglie le proposte di riforma del sistema di istruzione, in 17 punti, articolati in due sezioni: cinque considerati strategici (definiti “nel pieno rispetto della Costituzione e delle competenze regionali) e dodici che si possono realizzare “da subito”. Nel quotidiano del Carroccio le proposte sono presentate in un quadro di sintesi dal titolo “Le 17 proposte dell’Associazione Scuola Nostra Regionale Federale per costruire la scuola che piacerebbe a noi”. I cinque punti strategici:
1. Attuazione del titolo V della Costituzione (art. 117) con passaggio alla Regione di tutto il potere   organizzativo sulla scuola (La Costituzione assegna allo Stato le “norme generali sull’istruzione” - n.d.R).
2. Uguaglianza dei finanziamenti sia al settore pubblico che al parificato tramite dote alunno (bonus scuola).
3. Assunzione locale del personale scolastico: a livello di distretto, o di istituto o di consorzio di scuole.
4. Drastica riduzione del curricolo obbligatorio sia annuale che totale: max 700 ore annue (4 al giorno) per 12 anni anziché 13 per primaria+secondaria. (Il tempo scuola degli alunni deve essere pensato e diviso in due parti: obbligatorio ed aggiuntivo a scelta dell’alunno o della famiglia. La parte obbligatoria deve comprendere già una flessibilità forte tramite una quota nazionale, quella regionale e quella di istituto. La parte obbligatoria non dovrebbe superare le 20 ore settimanali - n.d.R).
5. Direzione amministrativa distrettuale, direzione didattica di plesso.”
Ogni ulteriore commento a quanto scritto da “ La Padania “ il 4 novembre 2010 è superfluo, in quanto è evidente, in certe zone del nord del nostro Paese, il tentativo scientifico di indebolire il sistema della scuola pubblica statale.
Aldo Domenico Ficara