Sono e sarò sempre dalla parte di ciò che Melissa rappresenta.



In queste ultime settimane si sono intrecciate, nel mondo dell’istruzione, due episodi forti,  che hanno calamitato l’attenzione dei media nazionali ed internazionali. Episodi  che hanno per protagonisti due mondi e due modi di interpretare la vita molto lontani tra loro.

Il primo è quello di una certo modo di pensare della Lega Nord, uno stile di vita abituato ad aver servito un titolo di studio universitario senza nemmeno frequentare i corsi. Abituato al ricevere senza dare, all’apparire senza essere, a dire una cosa pensandone una all’opposto. Prendere lauree senza studiare, e predicare sull’inadeguatezza degli studi conseguiti nel mezzogiorno d’Italia, definiti a più voci per nulla paragonabili a quelli del nord Padano. Il secondo episodio, quello di inaudita violenza, viene dal proprio dal mezzogiorno, terra martoriata da mille violenze quotidiane. La vittima è Melissa una giovane studentessa, che ha perso la vita, in un attentato stragista,  nell’andare a scuola, nel seguire il suo sogno d’apprendimento, nell’azione quotidiana di prendere, la mattina presto, un pullman per andare a studiare. Proprio così, il coraggio e la voglia di vivere di migliaia di giovani studentesse come Melissa,  che con sacrificio, abnegazione, speranza nel futuro, studiano e si impegnano per costruire una competenza professionale giorno dopo giorno.  Si, due modi di interpretare la vita diversi, troppo diversi per coesistere nella comunità di una stessa nazione, ma io sono e sarò sempre dalla parte di ciò che Melissa rappresenta.

Aldo Domenico Ficara