I pensieri impuri e anticostituzionali dei nostri politici

Reggio Calabria 30 giugno 2012 di Lucio Ficara   Una delle cose che tutti noi abbiamo  appreso  a scuola da ragazzi , è sicuramente l’art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana. Infatti  mentre un tempo questo tipo d’insegnamento era previsto durante l’ora di educazione civica inserita in una delle ore di Storia, oggi dovrebbe essere insegnato da tutti i docenti, attraverso quel filo conduttore e interdisciplinare che lega tutti gli assi culturali e che si chiama Cittadinanza e Costituzione.
Nel primo rigo della Costituzione c’è scritto : “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Uno dei compiti fondamentali della nostra scuola è quello di insegnare democraticamente il rispetto delle regole, proprio a partire dalle regole fondanti la nostra Repubblica. Per questa ragione gli uomini e donne di scuola si sono profondamente indignati al sentire l’intervista rilasciata del ministro Fornero al Wall Street Journal”, dove incautamente afferma che il lavoro non è un diritto ma va guadagnato. Le fa eco l’ex ministro Gelmini che con una sponda mirabolante dice: “Il mondo del lavoro non può più coltivare la sicurezza e l'idea del posto fisso. Ingannerebbe il presente e il futuro delle giovani generazioni, sia sul versante dei valori cui ispirarsi per affrontare una competizione globale, sia sul versante di un impegno pubblico che non è più in grado di sopportare politiche assistenziali sulle quali la vecchia politica ha costruito il consenso”. Alla Gelmini andrebbe ricordato che al MIUR negli ultimi tre anni hanno trovato un posto, anche ben remunerato, molti suoi amici tra cui quel Massimo Ghilardi oggi nominato da Profumo, per le sue riconosciute competenze, direttore dell’ INGV. Oltre all’espertissimo Ghilardi  ci sono anche altri conoscenti dell’ex ministro bresciano come Alberto Albertini , Vincenzo Nunziata, Massimo Zennaro, Marco Ugo Filisetti . Vogliamo porci questa domanda: “sistemare un clan di amici non potrebbe essere considerato un atto di politica assistenziale sulla quale poggia il consenso una vecchia e malsana politica?”. Alla  ministra Fornero , così composta e garbata,  vogliamo chiedere: “Se il lavoro non è da considerarsi un diritto, come dovremmo considerare la posizione di un figlio che è comodamente sistemato nell’università dove sono docenti i suoi genitori?”.  Quelli del ministro Fornero e dell’ex ministro Gelmini sono pensieri impuri e anticostituzionali che vanno bene per tutti fatta eccezione per loro, i loro familiari e i loro amici.