La protesta dei 406 insegnanti invade il Provveditorato

Milano, 30 agosto 2012 -

I docenti hanno formato un gruppo per ottenere il ribaltamento della sentenza del Tar e rendere valida la graduatoria del concorso per presidi, annullato dai giudici

di Luca Salvi


Dall'Ufficio scolastico regionale ne sono passati di cortei di protesta, dagli studenti ai sindacati, dai docenti ai bidelli. Ma duecento candidati presidi inferociti non si erano mai visti. Ieri i 406 insegnanti giudicati idonei al concorso per dirigenti scolastici lombardo si sono ritrovati per il redde rationem. «Sono quattro anni che ci prepariamo e riteniamo di aver superato le prove con merito», affermano. Prima, quasi tutto il gruppo dei candidati è entrato negli uffici di via Ripamonti, poi, il direttore dell’Usr, Giuseppe Colosio, ha accolto una delegazione.
Colosio ha dimostrato la sua solidarietà: «La vostra causa è condivisa dal nostro Ufficio. Faremo di tutto per risolvere la situazione». I 406 si sono detti pronti a sostenere la posizione del ministero dell’Istruzione, in vista della sentenza nel merito che il Consiglio di Stato ha fissato per il 20 novembre, anche se sotto sotto qualcuno non si fida più dell’Usr: «Visto come sono andate le cose, speriamo non facciano più errori»


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Intanto, un’altra delegazione veniva ricevuta in Regione. Al pomeriggio, almeno 300 dei mancati presidi si sono ritrovati all’Itis Schiaparelli, la scuola dove si erano svolte le prove orali. «Abbiamo formato un gruppo di coordinamento — rivela Amanda Ferrario, scelta come portavoce — per ottenere il ribaltamento della sentenza del Tar e rendere valida la graduatoria. Abbiamo svolto un concorso duro ma onesto. E vogliamo che sia fatta giustizia. Se Tar e Consiglio di Stato hanno detto che le buste dei nominativi erano trasparenti, non si può dire diversamente, ma devono dimostrare che la commissione le abbia guardate. Invece erano divise dai compiti e venivano abbinate solo alla fine».
I 406 candidati sono intenzionati a proporre un’opposizione di terzo nel procedimento. Dall’altra parte, i 101 docenti, il cui ricorso contro l’esclusione dagli orali aveva portato al disvelamento delle buste trasparenti in controluce, invitano tutti ad abbassare i toni. «Il vero problema non siamo noi — affermano — ma le promesse fatte da Colosio di rapide immissioni, senza fare i calcoli con la legge. Anche noi ci siamo preparati per l’esame. Siamo tutti docenti sullo stesso piano. A tutti è stato leso un diritto e la giustizia amministrativa l'ha riconosciuto».
Il ministro Francesco Profumo sta raccogliendo «tutte le informazioni in attesa di prendere provvedimenti sulla vicenda». Intanto, la direzione scolastica regionale ha assegnato tutte le 475 reggenze lombarde (127 di Milano e provincia), come pubblicato sul sito http://www.istruzione.lombardia.gov.it/protlo_11132_12/.
Il dirigente scolastico del classico Beccaria, Roberto Proietto, guiderà anche il liceo Severi-Correnti. Agostino Miele, a capo dell'Itt Gentileschi, dirigerà anche il liceo Moreschi. Non mancano anche le triple reggenze. Miur e Usr promettono di fare di tutto per salvare il concorso. Ma, per ora, rimane sul tavolo l’ordinanza del Consiglio di Stato, che ha ribadito la sospensione del concorso presidi, come stabilito dal Tar, perché «le buste contenenti i nominativi dei candidati hanno natura tale da rendere astrattamente leggibili i nominativi stessi», in contrasto con il principio di anonimato. Niente sospensiva della sentenza del Tar, come concessa in un primo momento dal presidente dell'organo giurisdizionale, e niente nomine, nonostante le graduatorie dei candidati vincitori fossero già pronte.


http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2012/08/31/765298-protesta_insegnanti.shtml