UNA CANDIDATA: LE DUE SOTTOCOMMISSIONI HANNO CORRETTO IN CONTEMPORANEA

«Gravi irregolarità sulle buste e nella valutazione delle prove»
da Il Giorno ( cronaca Milano )  del 7 settembre 2012

A COMINCIARE furono in tremila. Candidati da tutta Italia arrivati a Milano per diventare presidi. A svolgere le prove scritte, dopo la preselezione, 969. Quelle orali, 476. I candidati giudicati idonei dalle commissioni oggi nell’occhio del ciclone, 406, in lizza per 355 dirigenze scolastiche. La sospensione del concorso è stata motivata dalla trasparenza delle  buste contenenti i nominativi dei candidati, ritenuta troppo esigua per garantire l’anonimato delle prove scritte, e dalle modalità di correzione. Una sentenza invocata da 101 candidati che hanno presentato ricorso.

 

Ma a chiedere giustizia sono anche i 400 aspiranti presidi che al ricorso neanche avevano pensato. «Inizialmente ci siamo fidati — spiega Maria Rizzuto, docente al Frisi – perché ritenevamo che gli esiti corrispondessero  a una correzione imparziale, basata sulle griglie. Ma quando ho letto il testo della sentenza del Tar, ho capito che c’erano state gravi irregolarità. Questo discorso delle buste trasparenti non è cosa di poco conto: significa far sapere a chi appartiene un dato compito. Non posso dire che i commissari abbiano guardato i nominativi, ma non c’è neanche la prova del contrario». Non basta. «Dai verbali risulta che le due sottocommissioni hanno corretto in contemporanea — continua Rizzuto— ma il presidente non poteva dividersi tra le due. Eppure avrebbero dovuto correggere le prove tutti i componenti di una sottocommissione, compreso lui». La docente ha preso 17 in entrambe le prove scritte, con la sufficienza fissata a 21. «La motivazione? Per “originalità critica”, senza nessuna sottolineatura nei testi».

 Lu.Sa