La coerenza una virtù di pochi

di Lucio Ficara 9 dicembre 2012  Nella vita incontriamo spesso persone incoerenti, opportuniste, che  sono profondamente disturbate e influenzate da ciò che gli accade personalmente, tanto che un accadimento che li vede coinvolti in negativo li porta a cambiare radicalmente idea rispetto a ciò che pensavano prima dell’evento. Ci sono coloro che un giorno parlano della magistratura come un organo imparziale, equo ed onorano il motto “la legge è uguale per tutti, ma appena subiscono una condanna dalla stessa magistratura, cambiano opinione sostenendo che i magistrati sono corrotti, parziali e che la legge è fatta su misura per qualcuno. Un altro esempio che può essere fatto è quello dei concorsi, che sono legittimi e corretti nella fase in cui vieni  considerato idoneo a quella successiva, ma diventa illegittimo e scorretto nel momento che vieni escluso dalla prova successiva. Verrebbe da dire che la coerenza è virtù di pochi, tipica delle persone intellettualmente oneste, che danno forza al loro pensiero libero. L’articolo del Chiarissimo Prof. Giusto Giustino, di cui, da sempre, ho apprezzato la sua onestà intellettuale, pubblicato ieri in RTS, evidenzia oggettivamente un caso di incoerenza e becero opportunismo di chi avendo superato la prova preselettiva sosteneva la legittimità del concorso DS , per poi cambiare idea apprendendo la sua bocciatura nelle prove scritte e quindi l’eliminazione dal concorso.
Bisogna leggere bene, l’analisi del emerito Prof. Giustino, che riporta i giudizi che Scuola Iblea sul concorso, prima e dopo la bocciatura del suo amministratore. Sembrerebbe un caso di incoerenza o di opportunismo concorsuale. Personalmente ho sempre giudicato questo concorso per dirigente scolastico, l’espediente meritocratico per consegnare qualche dirigenza a qualche raccomandato di turno. L’ho detto prima, durante e dopo l’espletazione del concorso, in modo coerente e senza mai cambiare idea.  Riporto qualche stralcio di miei interventi, molto apprezzati dal Prof. Giusto Giustino, sul concorso DS :  26 giugno 2011 ( prima del concorso)
Gli uomini “potenti” del nostro Paese non sono altro che i fruitori e gli utilizzatori finali di un sistema politico-affaristico che sta portando l’Italia e gli italiani sull’orlo di un baratro. E’ mancato completamente, da parte di questi, il senso dell’etica della responsabilità, il senso di altruismo per il bene della collettività, il concepire il ruolo di potere come delega onorifica di coscienza e non come privilegio dovuto. Quello che emerge dalle intercettazioni dell’indagine della magistratura napoletana sul caso P4, ed anche sulle intercettazioni dei casi precedenti è un quadro desolante, mortificante e squallido. E’ un sistema diffuso e capillare, che riguarda non solo il mondo politico, ma anche quello imprenditoriale, dei funzionari pubblici, delle banche e anche purtroppo del mondo della conoscenza.
L’Italia è il paese delle intoccabili “CASTE” delle venerabili “LOBBY”, che si intersecano in rapporti tanto torbidi quanto putridi con il malaffare mafioso, ’ndranghetista e camorrista, tutto questo sistema, noto a tutti noi da tempo, è stato passivamente accettato senza mai generare moti di indignazione. L’ultimo concorso per dirigenti scolastici bandito nel novembre 2004 ha visto emergere situazioni giudicate dalla magistratura nel seguente modo:” incapacità delle commissioni giudicatrici di operare secondo criteri meritocratici ed uso di pratiche amicali e di cooptazione”
La domanda che mi pongo, conoscendo di persona molti Dirigenti che hanno vinto il concorso del 2004 è la seguente: "il fatto che il concorso a dirigente scolastico 2004 sia stato vinto da diverse persone appartenenti a logge massoniche o da mogli di appartenenti a logge massoniche , da segretari provinciali di famose sigle sindacali, da mogli di persone che hanno fatto galera per associazione mafiosa o comunque sono indagati per questo ignobile reato, da parenti di noti uomini politici, è la normale conseguenza di chi fruisce di questo sistema oppure è una semplice coincidenza?” Lascio a tutte le persone, capaci di una certa onestà intellettuale, la possibilità di dare una risposta alla mia domanda e di fare le dovute considerazioni.
I concorsi pubblici, che costano anche tanti soldi, dovrebbero avere la logica di individuare, negli aspiranti vincitori, i più competenti e i più abili nel settore specifico del concorso, invece si fanno concorsi che hanno la maschera di essere meritocratici e seri, e invece danno la possibilità al sistema delle Lobby di individuare, attraverso una manipolazione illegittima e disonesta, i vincitori del concorso. In periodo di austerità e di profonda crisi del sistema e con un crescendo movimento di indignazione che proviene dalla gente comune, vi sembra il caso di spendere milioni di euro per indire il concorso a dirigente scolastico?
Personalmente ritengo giusto abolire il reclutamento dei Dirigenti Scolastici, attraverso il concorso ordinario di tipo italiano, e invece ritengo opportuno introdurre una figura elettiva con incarico a tempo determinato , da individuare tra il corpo dei docenti che abbiano titoli adeguati.
1 aprile 2012
Giustificazione non richiesta sotto intende una colpa manifesta. Tra i 194 idonei a sostenere la prova orale del concorso per dirigenti scolastici in Calabria, su 451 concorrenti selezionati a sostenere le prove scritte, ce ne sono alcuni che, senza che gli sia stato contestato nulla, giustificano il loro passaggio alla fase orale cercando di convincerci, ma quello che è più preoccupante, convincendosene, che il sacrificio di notti insonni passate a studiare alacremente, è stato ripagato con la meritata ammissione alla fase orale di questo concorso di stampo meritocratico.
E’ cosa nota a tutti che, in Italia ed in particolar modo in Calabria, la meritocrazia e la competenza specifica sono i requisiti primi per selezionare la classe dirigente. Ma perché mai una persona capace, meritevole e di cultura, dovrebbe giustificarsi per aver superato una fase concorsuale?  La cosa mi crea sospetto e mi induce a pensare male.  Conoscendo il popolo calabrese, i retaggi culturali di cui è prigioniero, la sub cultura, che fa della mia terra un luogo di disperazione per le generazioni future, mi viene in mente un vecchio adagio medioevale: EXCUSATIO NON PETITA ACCUSATIO MANIFESTA. Scorrendo la lista dei 194 nominativi di coloro che hanno superato le prove scritte del “meritocratico” concorso per dirigenti scolastici in terra calabra, trovo la presenza di diverse persone che saranno costrette a giustificare la loro ammissione alla fase orale, pronunciando la classica frase: ”è stata dura, mi è costato sacrifici enormi, ma alla fine ha trionfato il merito”. Purtroppo, questa giustificazione non richiesta, non sarà un inno alla meritocrazia, ma per tutte le persone intelligenti, sarà ancora una volta, l’atto di accusa manifesto di qualcosa che non ha funzionato.
Che qualcosa non abbia funzionato sta anche scritto nei numeri, che non mentono mai. Il 42,8% degli ammessi alla fase orale è una percentuale che desta qualche perplessità, anche perché in controtendenza con alcune regioni italiane dove le percentuali oscillano dal 16% al 30% e con i dati OCSE-PISA.Il differenziale di circa il 15% o 25%, con il Molise o il Friuli Venezia Giulia o l’Umbria, è dovuto al fatto che i calabresi sono più meritevoli? Oppure è dovuto a questioni di carattere ambientale? Penso che come al solito, con la compiacenza di un apparato di stampo affaristico-massonico-mafioso, tra i meritevoli che pur ci sono, diventeranno dirigenti scolastici delle scuole calabresi, persone dal profilo culturale scadente, dalle capacità amministrative ridotte e dall’etica inesistente. Sbaglierò ma, conoscendo il profilo antropologico di un popolo abituato a chiedere la “raccomandazione” per ottenere qualunque cosa, abituato a rivolgersi con umiltà e devozione ai potenti di turno per raggiungere uno scopo, il differenziale del 20% tra Calabria ed altre regioni, può essere coniato con il termine: “SPREAD DELLE RACCOMANDAZIONI”.  In tempi non sospetti avevo previsto tutto quello che sarebbe avvenuto, ed avevo denunciato la mia indignazione riguardo l’organizzazione di questo e del precedente concorso per dirigenti scolastici. Questo sistema di reclutamento giova al sistema delle CASTE e delle LOBBY a discapito di quel magnifico bene collettivo che è la pubblica istruzione, con buona pace di Monti, la Fornero e il loro attacco ai diritti sacrosanti dei lavoratori onesti
Vorrei esprime a Carmelo Ialacqua  la mia solidarietà per la sua bocciatura al concorso per DS in Sicilia, ma gli consiglierei bagni di umiltà e coerenza, visto che appare chiaro a tutti, grazie alla accurata analisi del Prof Giusto Giustino,  la poca coerenza dimostrata dalle sue affermazioni pre e post bocciatura.